Dalla sindaca di Barcellona, Ada Colau, alle Chiese evangeliche. Un vasto fronte, trasversale, si mobilita a sostegno della Pro Activa Open Arms, la nave della Ong spagnola che salva migliaia di vite umane nel Mediterraneo.
La nave è stata sequestrata su disposizione della Procura che ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Secondo l’accusa, da parte dell’equipaggio che ha soccorso 218 migranti ci sarebbe stata una volontà di portare i migranti in Italia anche violando legge e accordi internazionali, non consegnandoli ai libici.
Quello che appare a molti come un ‘teorema’ anti Ong che salvano i migranti è intanto diventato un caso internazionale. Durissimo il commento di Ada Colau, sindaca di Barcellona, città che ha una collaborazione con la Ong spagnolla.
“È importante che tutti noi alziamo la nostra voce per denunciare la situazione di open arms. È importante perché non è un caso, fa parte di una campagna di criminalizzazione di tutta quella gente che negli ultimi anni, in modo altruistico, si è lanciata in mare in diversi punti del Mediterraneo per salvare vite. È questa gente che ha messo in evidenza come l’Europa sia complice delle morti e delle sofferenze dei profughi. È questa gente che ha mantenuto viva la speranza nella nostra società e nella sua capacità di empatia. Oggi sono loro che hanno bisogno di noi. Negli ultimi due anni, da Barcellona abbiamo collaborato con loro in modi diversi…. Queste navi e le persone che dedicano il loro tempo a salvare le persone ci rappresentano, sono ambasciatori di molte persone, e anche di Barcellona, una città che è sempre stata impegnata con i diritti umani e con il mar Mediterraneo.
Per questo motivo stiamo già lavorando per dare loro sostegno giuridico e di qualsiasi tipo necessario. Come nel caso di Helena Maleno, è ora di sostenerli e di chiedere al governo spagnolo di dare loro tutto il loro sostegno. Ora è il momento per noi, tra tutti e tutti, di far arrivare un messaggio forte e chiaro: salvare vite non è reato e non permetteremo che si criminalizzi coloro che salvano vite”.
Jaime Rodrigo De Larrucea, specialista in diritto marittimo, professore all’Università politecnica della Catalogna si occuperà del caso. Assieme al lui ci saranno anche l’avvocato Rosa Emanuela Lo Faro, affiancata dal consulente professore Fulvio Vassallo Paleologo, docente all’Università di Palermo. Nel collegio difensivo il professore Alessandro Gamberini, docente di Diritto penale a Bologna e l’avvocato Pasqualino.
Anche la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Casa delle Culture – Mediterranean Hope e la Chiesa Metodista di Scicli hanno preso una posizione netta: “La solidarietà non è un crimine”. Per sabato, alle 10, è prevista una manifestazione di “solidarietà ai membri dell’equipaggio” della nave bloccata a Pozzallo. “Salvare vite e garantire un soccorso umanitario non è un reato, ma un principio di umanità e civiltà”.
La manifestazione si terrà al porto di Pozzallo.