Sono 216 (157 uomini, 31 donne e 28 minori) i migranti fatti sbarcare nelle ultime ore a Pozzallo dalla nave della ONG spagnola ‘Proactiva Open Arms’ dopo una “diatriba” in mare aperto tra la guardia costiera libica e le autorità spagnole, maltesi e italiane. Queste ultime in un primo momento non avevano concesso l’ok allo sbarco nei porti nazionali, poi Roma ha detto di si «attese le precarie condizioni dei migranti a bordo e le previste condizioni meteomarine in peggioramento».
La tensione è salita nel momento in cui gli operatori della Open Arms hanno preso i migranti a bordo. La guardia costiera (che però nega tutto) avrebbe addirittura spianato le armi per farsi consegnare “il carico umano“, dato che i fatti sarebbero avvenuti in acque non internazionali ma libiche, cosa che l’organizzazione umanitaria smentisce. E’ a questo punto che sono intervenute le autorità italiane che hanno negato l’approdo e la ONG, per prendere tempo e cercare di prestare soccorso quanto prima a due migranti, si è diretta verso le acque maltesi.
Alla fine, toccata terra iblea, 6 di loro sono stati subito trasferiti in ospedale. Si tratta di due donne in gravidanza, una che presenta ferite e traumi all’anca verosimilmente dovuti a violenze subite prima di imbarcarsi, un uomo con ustioni agli arti inferiori e 2 uomini con astenia e disidratazione.