Iniziamo da una notizia di ‘servizio’, ma assai utile per genitori e dirigenti scolastici. Come informa il dottore Giuseppe Ferrare, direttore del Servizio sanità pubblica, epidemiologia e medicina dell’Asp di Ragusa, i genitori non dovranno recarsi a chiedere le certificazioni delle vaccinazioni negli ambulatori vaccinali. L’Asp iblea, infatti, è organizzata per il trasferimento dei dati vaccinali direttamente alle scuole, ovviamente quelle che hanno inviato agli elenchi. I dirigenti scolastici, nel giro di qualche giorno, avranno a disposizione gli elenchi con i nomi e accanto un ‘sì – no’, che indica chi è vaccinato o meno. Come prevede la normativa, per i bambini fino a sei anni, in caso di mancata vaccinazione (a meno che non ci siano controindicazioni accertate) è prevista la non ammissione a scuola. Per i bambini dai 7 anni in sù, invece, sarà comminata una multa per ogni anno di frequenza a scuola senza essere vaccinati.
La seconda notizia riguarda le percentuali di bambini sottoposti a vaccinazione. Per quanto riguarda l’esavalente, la copertura in provincia è intorno al 95%, raggiungendo così la soglia sociale di protezione prevista dalla legge. Per il morbillo, con l’attività così detta di recupero, si è intorno al 94%.
Nonostante gli appelli alle vaccinazioni e gli obblighi, c’è ancora qualche genitore che ‘resiste’. Ma si tratta di un numero assai ridotto di casi.
Un dato interessante riguarda i migranti. È difficile a volte individuarli, perché vivono in molti casi in contesti di campagna o alcuni non sono inseriti nei registri, ma quando viene richiesto loro di vaccinare i bambini sono immediatamente disponibili. C’è una percezione alta della malattia e dell’importanza di vaccinarsi, assicura il dottor Ferrera.
In totale sono circa 18mila i bambini da 0 a 6 anni sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, pena il mancato ‘ingresso’ a scuola.