“Nel nome di Lorys”. Davide Stival racconta la sua storia

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Davide Stival è sempre stato schivo, difendendo la memoria di Lorys e la tranquillità del figlio più piccolo. Ora ha deciso di raccontare quella drammatica storia. Lo fa grazie alla penna di Simone Toscano, giornalista di Quarto Grado, e all’affettuoso contributo del suo legale, l’avvocato Daniele Scrofani. Il libro, intitolato “In nome di Lorys”, è stato pubblicato da Piemme

Ecco cosa scrive il sito per lanciare la pubblicazione:

“È il caso di cronaca nera che ha più coinvolto e sconvolto l’opinione pubblica negli ultimi quindici anni: la morte del piccolo Andrea Lorys Stival il 29 novembre 2014. In carcere per l’omicidio c’è Veronica Panarello, la madre, condannata in primo grado a 30 anni e presunta colpevole fino a sentenza definitiva. Un caso molto dibattuto, come fu quello di Cogne, perché la mente e il cuore non possono accettare che una donna possa privare della vita la creatura a cui l’ha donata. Cosa potrà mai essere successo tra la foto di Veronica, poco più che bambina, che festeggia in famiglia il compleanno di Lorys, e le tristemente famose immagini di lei sul luogo del ritrovamento del corpo?
Quasi nessuno degli attori di questo caso si è sottratto all’esposizione mediatica. Non Veronica Panarello, con le sue numerose e contraddittorie versioni dei fatti, non la sorella, o la madre, e nemmeno molti altri che hanno soffiato sul fuoco dei sospetti, schiacciando le vere vittime, Lorys, il fratellino Diego e il padre Davide, nel ruolo di “figurine” di un giallo. Eppure sono moltissimi i risvolti umani e psicologici ancora oscuri e altrettanti i tasselli ancora mancanti alla vicenda.

Ora, per la prima volta in maniera così diffusa, intima e chiara, Davide Stival, insieme a Simone Toscano, giornalista di Quarto Grado che ha seguito la vicenda sin dall’inizio, ricostruisce la sua storia con la moglie e fa luce su molti dettagli poco noti.
Con un ricco apparato di documenti e foto e un affettuoso contributo dell’avvocato di Davide, Daniele Scrofani, che lo affianca sin dai primi momenti della tragedia, questa è la testimonianza di chi con dignità, compostezza e senza clamore, rivendica a ogni pagina il diritto suo e dei suoi figli alla verità, alla giustizia e all’amore”.

Simone Toscano così commenta sulla sua pagina facebook: 

“Da oggi arriva in libreria il mio nuovo libro e sono emozionato, perché mi coinvolge molto.

Si chiama “Nel nome di Lorys” e dalla copertina potete capire tutto il resto…

Chi segue Quarto Grado sa quante domande ancora aperte ci siano attorno alla vicenda che ha visto purtroppo protagonista questo bambino, Lorys Stival, assieme alla madre Veronica Panarello: ora le risposte ci sono.

Sono qui, sono chiare. Alcune sconvolgenti. Ma finalmente ci sono e graffiano, tra le pagine dell’inchiesta e quelle di una lunga e dura intervista a Davide Stival.

Il libro -della cui prefazione ci ha onorato Gianluigi Nuzzi – è formato da quattro parti:

1) una inchiesta su quanto accaduto DAVVERO il 29 novembre 2014. E che cosa ha fatto Veronica nelle ore precedenti? Nessuno sapeva cosa fosse accaduto “nel buio di quella stanza”, la notte e i giorni prima di quella mattinata. Ho avuto i brividi quando l’ho scoperto.

E le accuse al suocero sono fondate? Non posso svelare di più, ma c’era un elemento che era sfuggito fin qui, che fornisce finalmente una risposta e che avrà delle conseguenze, con cui gli avvocati dovranno confrontarsi.

2)‎ una lunga intervista a Davide, padre di Lorys e marito di Veronica Panarello, condannata per omicidio in primo grado. E’ il fulcro del libro. In nome del figlio e alla ricerca della triste Verità, Davide rompe un lungo silenzio con dei particolari dirompenti in grado di dare una nuova chiave di lettura a questa vicenda.

3) ‎un contributo sentito e carico di emozione scritto da Daniele Scrofani, avvocato di Davide e suo confidente negli ultimi tre anni. Pagine che vanno “oltre la toga” e che raccontano un rapporto solido e fraterno.

4) ‎una ricca sezione dedicata ai documenti. Inediti. Alcuni sepolti tra le pagine dell’inchiesta, altri mai entrati nel fascicolo e sconosciuti persino agli inquirenti.

È stato un lavoro lungo mesi, passati a studiare le migliaia di pagine dell’inchiesta in ogni attimo libero, ma è emozionante ora avere questo volume tra le mani.

Il pensiero, ora come anche durante tutta la stesura, va a Lorys. A lui è dedicato, a lui abbiamo provato a “dare pace”, raccontandolo per quello che era, quando ormai sembrava quasi dimenticato. E cercando di colmare finalmente quelle caselle lasciate ancora scoperte nell’inchiesta e nel processo.

Grazie a chi vorrà leggere il nostro libro.

Grazie a Davide e all’avvocato Daniele Scrofani“.