L’uscita di scena di Massimo Iannucci era ‘mossa’ ampiamente ‘studiata’ dal nuovo gruppetto che vuole a tutti i costi ‘mani libere’ all’interno dei 5 stelle ragusani. Fuori Federico Piccitto, che si è messo da parte stanco di cinque anni difficili, l’opzione Iannucci era quella della continuità.
Ma già la fortunatissima Stefania Campo aveva imposto l’altolà, facendo capire che sarebbe stata lei ora a dettare le regole del Movimento ragusano. Forte di un appoggio incondizionato da parte del plenipotenziario siciliano dei 5 stelle, Giancarlo Cancelleri (evidentemente per i pentastellati vale il motto ‘opposto’: e quindi squadra che che perde non si cambia), la Campo ha tessuto, tra sorrisi e mosse da vecchia scuola di partito (pare abbia validi consiglieri), la sua personalissima vendetta.
Ha raccolto il consenso di alcuni scontenti e ha messo su il ‘piano’: incondizionato appoggio a un ‘critico’, rimasto sempre tra le retrovie. L’ingegnere Giuseppe Guglielmino, che a Palazzo dell’Aquila in questi anni c’ha messo piede poco e niente. Anzi, c’ha avuto a che fare per motivi squisitamente professionali. È il direttore dell’Ance, quell’associazione che mette insieme i costruttori… quelli che, per intenderci, hanno avuto (legittimamente, per carità) tutto l’interesse a ‘demolire’ ogni spinta ‘verde’ dei grillini.
Lo stop al consumo di suolo, lo stop al cemento in zona agricola (leggasi questione dell’articolo 48), il nuovo regolamento edilizio… Questioni che, per la verità, hanno trovato tiepido lo stesso assessore all’Urbanistica di allora, Salvatore Corallo, che alla prima difficoltà d’aula ritirò la delibera che doveva fermare il cemento in zona agricola, e non se ne parlò più.
Un paio di consiglieri grillini, quella notte, furono colti da stanchezza acuta, e andarono a nanna prima dell’inizio della votazione…
Ah, a proposito di votazione. Questa sera il ballottaggio tra Guglielmino e Antonio Tringali, presidente del consiglio comunale.