Salvatore Poidomani candidato a sindaco di Modica? “La sento come una responsabilità”

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“L’esito della vicenda del dissesto finanziario influirà notevolmente, in qualunque senso, sul contesto in cui si svolgeranno le prossime elezioni amministrative e sulle condizioni dell’ente che qualunque sindaco si troverà a gestire nei prossimi cinque anni. Per questo colui che è l’attuale sindaco, Ignazio Abbate, ha ora l’obbligo di chiarire alla città qual è la verità su questa vicenda, desistendo da questo suo tentativo di farla passare per secondaria”.

L’avvocato Salvatore Poidomani, che dopo il suo successo personale alle ultime elezioni regionali, in cui ha portato a casa circa 3 mila e 400 voti, viene visto da tutti come il naturale candidato a sindaco di una possibile coalizione di centrosinistra, si dice “basito è arrabbiato” per il silenzio che continua ad esserci sulla faccenda del dissesto: “Abbiamo assistito al silenzio sindaco che nel suo messaggio di fine anno non ha nemmeno fatto cenno alla questione, preferendo già dal 26 dicembre mandare imperterrito operai a scerbare le strade per continuare a ribadire una parvenza di efficienza e normalità, e ad una opposizione che a stento ha reagito. Ci troviamo con la spada di Damocle della dichiarazione del dissesto e non sappiamo quando si terrà l’udienza della Corte dei Conti, né ci è stato detto su quali motivazioni è stato fondato il ricorso del Comune, come se il sindaco potesse liberamente permettersi di trattare la faccenda come una sua cosa personale. Per non parlare della Procura della Corte dei Conti che si trova ad occuparsi ripetutamente del nostro Comune, cosa che sembra non turbare i sonni di alcuno”.

Il giudizio di Poidomani sugli ultimi cinque anni di amministrazione, ma più in generale di “vita democratica” della città è molto duro: “Se da un lato non si può negare l’attivismo di Abbate su alcuni fronti, dall’altro sentiamo tutti la mancanza di un respiro lungimirante, di una vera progettualità. Ci manca quel diritto di sognare che Modica potrebbe e dovrebbe permettersi, la capacità di avere una visione, di immaginare la città del futuro, a cominciare da una reale politica culturale e turistica. Quello che servirà alla città dei prossimi anni – conclude Poidomani – è di alzare il livello qualitativo degli assessorati e del consiglio comunale, riportandoli ad avere un’autorevolezza e un’autonomia rispetto al sindaco che in questi anni non hanno avuto. Lo stesso e ancor più vale per la classe dirigente che sta all’interno della struttura amministrativa, che dovrà tornare a essere indipendente dalla politica e acquisire competenze adatte a occuparsi di progetti per attrarre finanziamenti europei. Parliamo, insomma, di ripristinare un tessuto democratico e amministrativo sano”. 

Per quanto auspicata da tutte le forze di centrosinistra, la candidatura di Salvatore Poidomani a sindaco in occasione delle prossime elezioni amministrative è tutt’altro che scontata. “La sento come una responsabilità, anche alla luce di quel che sta succedendo – dice Poidomani – ma a maggior ragione se l’ente dovesse cadere in dissesto l’impegno richiesto al prossimo primo cittadino sarebbe davvero totalizzante”.

Sulle sue riserve potrebbe influire anche la coalizione che si verrà a formare con Pd ed Mdp e quindi la possibilità che il campo alternativo ad Abbate possa essere concretamente competitivo.