Cosa fare e dove andare in caso di terremoto: riflettori su Ragusa e Marina

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Oltre 70 aree di attesa e 13 aree di ricovero, tutte pubbliche tranne due e quasi tutte al coperto. Il piano della protezione civile del comune di Ragusa relativo al rischio sismico è preciso e dettagliato e consta di 58 pagine solo nella seconda parte.

Prosegue il nostro viaggio attraverso la terra iblea, per capire cosa fare e dove andare in caso di terremoto e oggi ci soffermiamo proprio sul capoluogo ibleo e sulla sua frazione balneare.

Innanzitutto, come sempre, ricordiamo come comportarsi prima, durante e dopo la scossa perché la differenza tra un modo di fare corretto e uno sbagliato può fare poi la differenza tra la vita e la morte. Mantenere la calma e non farsi prendere dal panico, per quanto possa sembrare banale (e impossibile) è la prima regola universale.

 

PRIMA DEL TERREMOTO 

– Discutere periodicamente in famiglia dei comportamenti da tenere in caso di emergenza, individuando le zone più sicure della casa (sotto mobili robusti quali tavoli e scrivanie massicce, contro un muro interno, lontano da dove i vetri potrebbero frantumarsi o gli oggetti staccarsi, lontani anche da dove librerie o altri mobili pesanti potrebbero cadere; all’esterno, lontani da edifici, alberi, linee telefoniche ed elettriche).

– Fissare bene i mobili, gli oggetti pesanti e in vetro

– Evitare che i letti siano vicini a vetrate, specchi, mensole con oggetti pesanti

– Tenere sempre pronta una borsa di emergenza per far fronte all’eventualità di abbandono repentino della casa contenente torcia elettrica, medicinali di pronto soccorso e di uso frequente, cibo ed acqua potabile coperte e quant’altro possa servire per le prime ore

– Tenere un elenco aggiornato dei numeri telefonici di soccorso corredato da una cartina stradale della propria città

– Partecipare alle esercitazioni e/o alle campagne informative promosse dalla Protezione Civile Comunale

DURANTE IL TERREMOTO

In casa

– Non cercare di uscire durante la scossa e non utilizzare scale e ascensori

– Uscire solo se la porta immette sul pianerottolo o su un giardino, facendo uscire prima donne, bambini, anziani e malati. Una volta usciti non sostare nelle vicinanze dell’edificio

– Ripararsi in uno dei posti sicuri individuati dal piano di emergenza familiare (architravi e muri maestri, angoli delle pareti e vani porte, letti e tavoli, sotto i quali ripararsi in posizione distesa o inginocchiata. Se possibile proteggersi il capo con cuscini e/o altro) e non muoversi fino a quando la scossa non è terminata

– Allontanarsi da balconi, mensole, finestre, specchi, mobili pesanti

– Se si è all’interno di un ascensore, fermarsi al primo piano possibile e uscire immediatamente.

In un luogo pubblico

– Non cercare di raggiungere l’uscita, in maniera di evitare una situazione di caos e affollamento

– Fare attenzione a oggetti sospesi che possono cadere

In luoghi aperti

– Portarsi in lontano dalle costruzioni, muri di recinzione, alberi, muri, linee elettriche

– Se ci si trova su un veicolo fermarsi lontano da ponti, cavalcavia e terreni in frana, alberi, muri e linee elettriche

– Allontanarsi dal mare

DOPO IL TERREMOTO

In casa

– Nel caso non sia necessario abbandonare la casa, verificare che non vi siano fughe di gas o rotture dell’impianto idrico. Non accendere la luce, non usare candele e/o qualsiasi altra fiamma e usare lampade a batteria

– Nel caso si abbandoni la casa, chiudere gli erogatori di gas, acqua, energia elettrica

– Raggiungere a piedi le aree di attesa indicate nel Piano Comunale di Protezione Civile.

– Non usare autoveicoli, per lasciare le strade libere per i soccorsi

– Non usare il telefono se non per reali esigenze di soccorso, per lasciare libere le linee per le comunicazioni d’emergenza.

Sul posto di lavoro

– Chiudere tutti gli impianti, le apparecchiature e tutte le alimentazioni

– Spegnere i motori e togliere l’energia

 

Solo quando la scossa è terminata si può uscire, soprattutto se è notte e non c’è visibilità, anche perché ad una scossa ne possono seguire altre a distanza ravvicinata. Raggiungere le aree di attesa, come detto, è la prima cosa da fare. Le Aree di Attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione (piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati ritenuti idonei e non a rischio, raggiungibili attraverso un percorso sicuro) da utilizzare come base per un periodo di tempo compreso tra poche ore e qualche giorno; da lì la macchina dei soccorsi si metterà in moto, e dopo aver fatto un primo censimento invierà nelle aree di ricovero dove saranno installate le tende o i moduli abitativi.

Le aree di attesa di Ragusa e Marina di Ragusa, come scritto in apertura, sono più di 70 proprio perché devono essere facilmente raggiungibili a piedi da tutti, anche dai disabili. Eccole elencate di seguito: individuate quella più vicina alla vostra abitazione.

– Parcheggio Via Ottaviano – Largo San Paolo

– Largo San Domenico – Giardini Iblei

– Piazza Matteotti – C.so Italia – Via M. Rapisardi

– Piazza Duomo

– Piazza Libertà

– Piazza Cappuccini

– Scalo Merci

– Via Gagini – Via Canova

– Via Pio LaTorre – Via G.B.Odierna

– Via Pio La Torre – Via Ugo La Malfa

– Istituto Berlinguer

– Via Aldo Moro – Via Ghandi

– Viale delle Americhe – Area verde

– Via Schifani

– Via Almirante – Via Dublino

– Via Lussemburgo

– Via Danimarca

– Via Sofia

– Via Ragazzi del ’99

– Via G. Nicastro

– Piazza Luigi Sturzo

– Via Dolomiti – Via Mongibello

– Via Mongibello – Via Forlanini

– Via della Costituzione – Via La Marmora

– Via 2 Giugno

– Via Bellarmino

– Parcheggio Questura – Via delle Miniere

– Via Diodoro Siculo – Via G. Di Vittorio

– P.zza Politeama – Via Costituzione – Via Forlanini

– Piazza G. Lupis – Via degli Aceri – Via Piemonte

– Via Randello

– Via Zama – Parcheggio

– Via Milito – Via Nissoria

– Parcheggio Via Paestum -Via Colajanni

– Via Piccinini – Istituto Mariele Ventre

– Via Don Mattia Nobile

– Area incolta vicino zona artigianale

– Parcheggio Mercato Ortofrutticolo

– Via Sortino

– Via Australia

– Via Gaetano Schembri

– Via Feliciano Rossitto

– Via Vietri

– Via Claudio Traina

– Piazza Padre Pio

– Via 457 Verde pubblico adiacente Castellana Park

– Via Iesolo

– Via Vulcano

– Viale Europa – Via Ferrucci

– Via Gen. Salvatore La Rosa

– Via Mattia Ricci – Via Favignana

– Via Dott. Francesco Spata

– Via Camogli

– Via degli Artigiani

– Abbeveratoio

– Via Patrasso

– Via Maiorana Angelo – Piazza SiSosta

– Parco Giovanni Paolo II

– Via Palermo – Villa Margherita

– Via Giuseppe Saragat

– Via degli abeti

– Via Monte Cencio

– Via E. C. Lupis

– Via Muratori

– Via Ferrari

– Via A. Grandi

– Mensa ASI

– Zona Industriale

– Via Risorgimento

– Cisternazzi Nord

– Cisternazzi Sud

Ed ecco, invece, le aree di ricovero di Ragusa e Marina di Ragusa nelle quali, in un secondo momento, si potrebbe essere destinati:

– IPSIA e IPSSCTP “G. Ferraris”
– Scuola materna “L’Isola Felice”
– Scuola materna e elementare “M.Ventre”
– Scuola media “S. Quasimodo”
– Scuola Materna Elementare e Media G. Pascoli
– Scuola elementare “G.B. Blangiardo”
– PalaMinardi
– Teatro Tenda
– Stadio Colajanni
– Stadio Biazzo
– Sportig Club
– Vitality
– Stadio Marina di Ragusa
– Campi sportivi Gesuiti

Per tutte le altre informazioni consultate il sito del comune di Ragusa o scaricate l’app gratuita “Città di Ragusa” dove troverete una sezione dedicata alla protezione civile e che, in base al punto nel quale vi trovate, vi indica le aree di attesa e raccolta più vicine.