D: Le recenti elezioni regionali hanno segnato un tracollo per il Pd siciliano. In provincia di Ragusa com’è andata?
R: Il Pd siciliano non ha subito alcun tracollo. Il dato in percentuale è lo stesso di 5 anni fa. La differenza sta nella coalizione dove le liste a sostegno di Crocetta allora riuscirono ad avere la meglio sugli avversari, la Sinistra radicale non ha fatto nessun passo avanti in termini di voti, ma stavolta il centrodestra e la destra estrema sono riusciti a trovare la sintesi. Certamente l’inizio non è entusiasmante. Il primo pezzo populista di maggioranza è uscito, la giunta composta rappresenta un ritorno al passato con riferimenti chiari e la provincia di Ragusa non ha alcun rappresentante in giunta.
D: Tra pochi mesi due nuovi impegni elettorali: si vota per il rinnovo del Parlamento e per le amministrative in alcuni comuni della provincia di Ragusa… Cosa dovrà fare il Pd per cercare di recuperare terreno?
R: Ogni elezione ha una sua storia. Le prossime Politiche, con la nuova legge elettorale, rischiano di non garantire governabilità e stabilità al Paese. Il Pd con l’Italicum aveva proposto una legge che all’indomani del voto avrebbe dato un governo stabile alla lista vincitrice, il referendum ha detto No. Con il Rosatellum servono ampie coalizioni che potrebbero non bastare a formare un governo di parte, ma potrebbe nascere anche la stagione delle grandi intese. Per le amministrative, a Ragusa abbiamo un Pd competitivo che parte dall’essere il primo partito della città rispetto i dati delle ultime amministrative, ma anche dall’esito delle regionali partiamo da un importante 21%. Abbiamo già lanciato l’idea di primarie di coalizione e stiamo lavorando per dar vita ad una compagine ampia e convergente su una idea comune di città. La direzione del Partito Democratico ha proposto la mia persona come candidato a sindaco in quota Pd puntando ad essere il baricentro del centro sinistra, uniti e senza pregiudizi su fatti personali, ma elaborando programmi convergenti. Appare ovvio, ma precisiamo ugualmente, che dalla coalizione sarà escluso il centro destra e chi in esso si identifica.
D: Cinque anni fa, a Ragusa, l’alleanza con l’ex sindaco Dipasquale, esponente di Forza Italia e poi Pdl, passato all’ultimo momento con Crocetta e poi nel Pd, non ha portato buoni risultati. Vittoria a valanga dei 5 stelle, defezioni nel Pd… Rifarebbe quell’accordo?
R: Quanto accaduto 5 anni fa appartiene alla preistoria. Solo chi vuole speculare e screditare parla ancora di alleanza irresponsabile. Le nostre liste allora presero quasi il 50%. Ci fu una forte defezione nei confronti del candidato a sindaco, in parte frutto dell’allora legge elettorale senza trascinamento per il candidato sindaco. Il ballottaggio fece il resto facendo vincere i 5 stelle con il 9%. La nuova legge elettorale trascina il voto al sindaco ed è sufficiente ottenere il 40% per governare. L’on. Dipasquale è iscritto nel Pd da 4 anni, ha fatto diverse campagne elettorali per il Pd, è parlamentare del Pd, con una ricoferma a pieni voti, ha lavorato con me per l’unità del partito in città e la sua rielezione è frutto anche del nostro lavoro condiviso. Noi vogliamo ridare lustro ad una città non governata da 5 anni. Prima lo facevamo da due posizioni diverse, oggi lo facciamo in modo più concreto nella stessa posizione con l’aiuto di tutti gli amici e i compagni. Probabilmente gli avversari politici spererebbero in una rottura tra me e Dipasquale, si rassegnino perché non ci sarà! Piuttosto anziché parlare sempre di Dipasquale, come mai si tace e non si guarda a movimenti che dalla sinistra socialista e oltre, oggi elogiano e si fanno fotografare a fianco del neo eletto presidente della Regione, ex fascista, dichiarandosi di destra?
D: Il Pd ragusano oggi la indica quale candidato alla carica di sindaco di Ragusa, ma apre la strada alle primarie… Che percorsi dobbiamo aspettarci?
R: La direzione ha deciso: Calabrese candidato a sindaco del Pd unanimemente. Io ho accettato senza riserve, ma convinto che serve fare una coalizione forte tra progressisti e moderati per guidare la città. Io ho lanciato primarie di coalizione, individuando in questo strumento la sintesi per scegliere un candidato. Se si riuscisse a fare sintesi senza primarie ancora meglio, ma stavolta il Pd avrà un suo candidato a differenza delle due elezioni precedenti, visto che da quando siamo nati, per cercare di unire la coalizione, non abbiamo mai espresso un nostro candidato sindaco. L’ultimo risale al 2006, espressione degli allora Ds con Franco Poidomani.
D: Uno dei punti irrinunciabili per la delegazione che sta avviando le consultazioni è questo: possibili accordi solo con espressioni di centrosinistra… Quali paletti vi ponete, vista anche l’esperienza di 5 anni fa, quando l’accordo inglobò tutti?
R: Coalizione forte sulla base di un programma basato su valori e principi cardini del nostro partito. Consumo zero del territorio, differenziata al massimo con conseguente abbassamento della Tari, rivisitazione e riduzione del canone idrico, servizi primari in tutte le periferie, recupero del centro storico e rilancio di tutte le attività produttive del territorio per creare lavoro affinché i giovani rimangano con noi e non fuggano. Abbiamo idee e intelligenze vere per riportare in basso Ragusa nelle classifiche della tassazione locale, in alto nelle classifiche che parlano di qualità di vita e altro. Faremo ripartire la città e il modello Ragusa, posto in posizione aut da amministratori non all’altezza del ruolo. Lo faremo con chi ci sta senza pregiudizi, escludendo le destre e i populisti, parlando e coinvolgendo partiti, associazioni, movimenti, gruppi e singoli cittadini che vogliono darci una mano per migliorare Ragusa. Parleremo con la città, con i ragusani tutti, convinceremo il partito del non voto a sostenerci e lo faremo con il confronto, a costo di spenderci con ognuno. Il nostro principale alleato e interlocutore sarà il cittadino. Niente ricatti e soprattutto vogliamo trasparenza. Chi vuole fare con noi politica, metta passione e si consideri prestato a noi per un periodo per migliorare la città! Vogliamo i nostri giovani dentro la politica e non ai margini. A loro mi rivolgo chiedendo di avvicinarsi senza timori alla buona e onesta politica, noi saremo con loro.
D: In questi 5 anni l’azione del Pd a Palazzo dell’Aquila è apparsa a molti poco incisiva. Lei condivide questo pensiero? Avete proposto la sfiducia contro l’amministrazione Piccitto, ma gli altri partiti di opposizione non vi hanno seguito, magari perché i numeri oggi non sembrerebbero esserci… Ma se da domani foste già al governo della città, da cosa iniziereste, in concreto, per imprimere quella discontinuità che più volte avete chiesto all’attuale amministrazione?
R: Ottimo lavoro quello svolto dal gruppo consiliare. D’Asta, Chiavola e anche Massari nel primo periodo hanno svolto un lavoro di giusta opposizione, senza mai prestare il fianco per reggere una inconsistente azione politica dei 5 Stelle a differenza di altri. Sono stati sempre pronti come giusto che fosse a fare gli interessi della città e bravi a far capire ai fuoriusciti dal movimento 5 Stelle che quella fosse l’unica strada da percorrere. Le cose da fare sarebbero tante, ma per segnare da subito la discontinuità con questi amministratori, occorrerebbe lavorare per rendere più sicure le strade del centro storico da una criminalità capillare in espansione, per dare un segnale forte a sostegno delle periferie, per mantenere fruibile il manto di tutte le vie cittadine e per far partire opere pubbliche ormai bloccate da anni per manifesta incapacità politica e per paura di governare assumendosene le responsabilità.