Il caso Orlandi: un giallo tutto italiano

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“Non c’è Educazione senza cultura. Essa passa, ed è veicolata anche dall’ informazione; in buona sostanza, l’informazione è cultura”.

Sembrerebbe una formula matematica ma – in sintesi – è il messaggio lanciato e proposto ieri, quasi come uno slogan, alla Conferenza organizzata dall’ Associazione ElohimArt, in partnership con Giancarlo Francione presidente dell’associazione culturale Lamba Doria, sul caso Orlandi, uno dei tanti “irrisolti” d’eccellenza made in Italy!

Special guest, l’autore de “ La verità sul caso Orlandi”, il giornalista Vito Bruschini, giornalista e regista di fama nazionale, che di mattina aveva incontrato gli studenti dell’ istituto Fermi sullo stesso tema.

Una sala Giudice, nel complesso delle Grazie, stracolma di interessati e amanti del genere, un pubblico appassionato e partecipe; libro in mano, hanno seguito con viva partecipazione la narrazione circostanziata, precisa e puntuale dei fatti, così come accaduti e riportati, dallo stesso autore, nel suo libro.

Tante le ipotesi sul rapimento della quindicenne Emanuela Orlandi, avvenuto a Roma il 22 giugno del 1983: pedofilia, scartata tuttavia dagli inquirenti, intrighi e terrorismo internazionale, servizi segreti, Sovietici e Turchi, spie e omicidi, l’attentato a Wojtyla, lo IOR e la massoneria, fino alla banda della Magliana che ebbe un ruolo rilevate nella vicenda.

Un vero intrigo di ipotesi che da 34 lunghi anni non ha ancora trovato alcuna soluzione, una matassa che non si riesce a dipanare, un caso complicato dove l’ unica certezza è, e rimane, una giovane vita stroncata.

Sette gli appelli del Santo papa Giovanni Paolo II per liberare la ragazza, ma della Orlandi nessuna notizia, nessuna traccia; l’unica a nutrire ancora la speranza di riabbracciarla, è la sua famiglia, che da quel lontano giugno ’82, ad ogni ricorrenza, ripunta i riflettori mediatici su questa triste vicenda, chiedendo la verità e di poter accedere a tutti i fascicoli secretati dalla Sede Apostolica Romana, che – a loro dire – potrebbero “svelare” la soluzione o almeno far luce su questa tristissima vicenda.

Un convegno interattivo che ha tenuti tutti in suspense, col fiato sospeso: il pubblico presente – su invito dello stesso autore – poteva intervenire in qualsiasi momento ponendo dubbi e domande alle quali lo stesso avrebbe tentato di dare risposta.

L incontro ha anche sancito il battesimo ufficiale dell’ Associazione culturale Elohimart, Presidente la giornalista vittoriese Concita Occhipinti, nata con l’obiettivo di tradurre in cultura la sana informazione, quella fatta di volti veri, di storie reali, di casi interessanti; quella fatta dalla gente comune, che vive la propria quotidianità senza onore e senza gloria, la cultura del’ impegno sociale e della solidarietà fattiva e operosa. Elohimart ha scelto una data significativa per farsi conoscere e per presentarsi: il 25 novembre, Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne, a testimoniare la propria vocazione e la propria missione giornalistica e culturale.

E il caso Orlandi è un caso di violenza su una donna, una ragazza, un futuro spezzato, un sogno infranto per sempre.

L’incontro è stato moderato dalla prof.ssa Sonia Dente ed ha registrato la presenza dell’artista Massimo Parrinò che ha esposto una sua scultura ed un quadro, dedicata alla donna. Anche il Sindaco Moscato ha voluto presenziare all’incontro, portando il proprio saluto e quello dell’ amministrazione comunale, plaudendo all’ iniziativa; erano presenti anche il vice Sindaco, Andrea la Rosa e l’ Assessore Gianluca Occhipinti e il presidente della Pro Loco Marco Ciancio.

La serata è stata anche allietata da un intermezzo canoro della vocalist Sofia Di Falco, che ha dedicato un brano a tutte le donne che hanno subito violenza, cantando a cappella, senza accompagnamento,  a significare che la donna “viene” denudata e privata della dignità tutte le volte che il suo corpo cade oggetto di soprusi.

Tornando alla “formula” iniziale, ieri sera si è davvero respirata aria di informazione e cultura, che sia davvero l’inizio di un nuovo percorso culturale in città ?