Il pubblico, quello in cerca di vere emozioni, ha vissuto un’esperienza unica per lo spettacolo “Fuad che toccava le ali alle farfalle”. Un viaggio artistico pieno di commozione, inarrestabile al Teatro Ideal con i giovani della Compagnia G.o.D.o.T. che in questa 13^ edizione di “Palchi DiVersi” ha dedicato tre messe in scena alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, facendo il pieno di applausi e standing ovation finale. Tutto esaurito fin dalla prima serata. Lo spettacolo, infatti, ha sprigionato sul palco qualcosa di magico e questo grazie alla messa in scena e regia di Vittorio Bonaccorso e alle straordinarie doti attoriali della protagonista, la quattordicenne Federica Guglielmino, nonché delle giovani attrici del coro in scena.
La loro età va dai 14 ai 18 anni ma con questo straordinario progetto, ideato da Federica Bisegna, hanno trascinato il pubblico in un viaggio di commozione inarrestabile. Guidati dal regista Bonaccorso, hanno coniugato la freschezza e la spontaneità dell’adolescenza con una tecnica, molto simile a quella delle tragedie greche del dramma antico, che ha trasmesso al pubblico qualcosa di unico ed irripetibile. Commozione con lacrime vere anche tra i piccoli spettatori che hanno assistito alla pièce in modo quasi religioso e la standing ovation finale ha dato quel tocco in più a questa bellissima fiaba scritta da Lina Maria Ugolini la quale ha visto nella rappresentazione qualcosa di veramente raro.
“Mi sono lasciato portare dalla scrittura – ha detto Vittorio Bonaccorso che ha curato anche alcune scelte musicali della rappresentazione – da cui è nato poi tutto il resto. Una scrittura poetica e attuale che mi ha permesso di unire due binari, due linguaggi: l’attualità con quel filo di fiaba e poesia che non devono mai mancare nelle nostre produzioni”.
E questa, alla luce dei risultati, è stata una bellissima fiaba che ha toccato si la violenza sulle donne ma l’ha fatto “sulle ali di una farfalla” grazie al racconto di un’adolescente appartenente al mondo arabo, quello degli uomini neri del deserto, quello che le ha strappato la madre perché troppo perspicace, quello che le ha fatto commettere, a sua insaputa, una strage di occidentali nella “casa del lusso”.
“Fuad – ha detto la scrittrice Lina Maria Ugolini presente alla rappresentazione – è colpevole nell’innocenza di un attentato organizzato dal padre e dai cugini complici degli estremisti islamici. Proclama il bisogno di poter vivere lo slancio più vero della libertà, godere in un privato incanto della fragranza emanata dai gelsomini”. Un riscatto che la giovane attrice Federica Guglielmino è riuscita a far percepire al pubblico dall’inizio alla fine del monologo con una interpretazione superba per i suoi quattordici anni ma decisamente veritiera e convincente.
“La storia – ha spiegato Federica Bisegna – è attaccata alla realtà, alle tragedie attuali ma il linguaggio è così pieno di una tale ricchezza e profondità, quale solo la poesia sa dare, che finisce ogni retorica, ogni banalità e si va verso quell’universalità e quella capacità di emozione in un modo autentico”.
Il coro delle ragazze, composto da Monica Firullo, Sara Cascone, Micaela Sgarlata, Benedetta D’Amato, Benedetta Mendola, Giulia Massari e Paola Di Stallo, ha reso alle musiche del maestro Pietro Cavalieri quella sonorità ricercata che fa intravedere il dramma ma allo stesso tempo lo alleggerisce con una nenia consolatrice. Risultati e soddisfazioni per la Compagnia Godot che con questi ragazzi talentuosi fanno ben sperare per il futuro del teatro di qualità. La loro richiesta è quella di avere anche uno spazio idoneo per il laboratorio di teatro. A tal proposito una raccolta di firme da presentare al Comune ha caratterizzato le tre serate di spettacolo. Per info: [email protected]; 339.3234452; www.compagniagodot.it