“I giovani che non riescono a trovare la prima occupazione, le persone adulte che faticano a reinserirsi nel circuito, per non parlare di tutti coloro – come, a Modica, i nostri lavoratori delle cooperative sociali e della Spm – a cui dopo tanti anni di occupazioni parziali e precarie le istituzioni non riescono a garantire la dignità e la serenità dello stipendio: il lavoro, per chi ce l’ha già e per chi ancora lo cerca, è la priorità assoluta di cui dovranno occuparsi il prossimo Governo e la prossima Assemblea regionale”.
L’avvocato Salvatore Poidomani, candidato per Modica nella lista Fava Presidente – Cento Passi per la Sicilia, ricordando l’articolo 1 della Costituzione della Repubblica, lancia una sfida in vista delle prossime regionali: “So che questo è un tema su cui si può costruire una facile retorica, ma la verità è che potremmo essere ottimisti e fare promesse concrete, se solo fossimo capaci di metterci all’opera per non sprecare le opportunità che abbiamo”.
Poidomani, in particolare, si riferisce al grande “spreco” dei fondi europei e alla necessità di formare a Palermo una classe dirigente specializzata nella loro gestione.
“Se c’è una nota teorica economica in base alla quale nei momenti di crisi il pubblico dovrebbe fare investimenti per creare occupazione e rimettere in circolo risorse – spiega Poidomani – quello della Sicilia è un caso in cui, per far questo, non ci possiamo nascondere dietro l’alibi di non avere soldi o di doverci mantenere sotto il tetto della spesa pubblica: i soldi ci sono, ci sono stati e (ancora per poco) ci saranno, solo che finora non li abbiamo saputi spendere ed è urgente che impariamo a farlo. I fondi europei sono arrivati in grandi quantità negli ultimi anni e noi siamo riusciti a rimandarli indietro quasi tutti, dimostrando di non aver nemmeno capito cos’è l’Europa, cosa si aspetta da noi ma anche quale grande aiuto ci offre, spingendoci ad adeguarci ad un altro passo in termini di progettazione strategica. Una spinta a cui siamo rimasti indifferenti, lasciando che questi soldi – non stiamo parlando di poche lire, ma di centinaia di milioni di euro – tornassero indietro per essere destinati ad altre aree dell’Unione che necessitano di sviluppo e che si sono già dimostrate più veloci di noi nel mettersi al passo.
Per colpa del fatto che a Modica così come a Palermo, al Comune e alla Regione, non ci sono tecnici capaci di occuparsi dei bandi, proprio nella nostra città abbiamo già perso tanti fondi – mi riferisco ad esempio, citando un caso su tutti, al restauro di Palazzo dei Mercedari – e non possiamo più permettercelo”.
“Questi soldi – prosegue Poidomani – dobbiamo cominciare sfruttarli per le opere pubbliche, la messa in sicurezza dei centri storici, la tutela dell’ambiente, le infrastrutture, l’agricoltura, il turismo, insomma per far ripartire l’economia. Per questo, se con l’attuale burocrazia non è possibile rimettere in moto le pratiche, la sfida del prossimo Governo regionale dovrà essere creare una struttura speciale, una classe dirigente esperta in fondi europei, che dovrà lavorare esclusivamente ed incessantemente solo su questo fronte”.
“Come abbiamo già detto più volte – conclude Poidomani – il lavoro è una condizione fondamentale affinché tutti, a cominciare dai nostri figli, possiamo avere il diritto di scegliere di restare in Sicilia: dobbiamo essere capaci di trattenere le tante persone che ogni anno si vedono costrette ad abbandonare le proprie radici e la propria terra”.