“La Sicilia è probabilmente l’unica regione del Mediterraneo che non è ancora stata capace di destagionalizzare il proprio turismo. E così, nel mese di ottobre, con temperature estive, le nostre spiagge si ritrovano deserte e le località balneari chiuse e desolate. La sfida dei prossimi anni è cambiare questo trend per sfruttare in modo più strategico e sistematico le grandi opportunità che derivano al nostro turismo non solo dalla cultura e dall’enogastronomia, ma anche, semplicemente, dal mare”.
È la proposta lanciata dall’avvocato Salvatore Poidomani, candidato per Modica all’Assemblea regionale siciliana nella lista Claudio Fava Presidente – Cento passi per la Sicilia, che fa riferimento anche ai dati diffusi proprio in questi giorni sul positivo incremento di flussi turistici che si sta registrando verso la Sicilia: “Da una parte il Censis ci dice che nel 2016 la provincia di Ragusa ha avuto 1,2 milioni di turisti in più, dall’altra chi opera in questo settore ci conferma che a ottobre il turismo è già in letargo, segno che non siamo ancora capaci di trasformare queste opportunità occasionali in una prospettiva strutturale di sviluppo economico per il nostro territorio. Giusto ieri l’Università di Catania ha organizzato a Ragusa un momento di studio sul ‘fenomeno Montalbano’: si tratta di fenomeno che ha fatto la fortuna di molte delle nostre città, oltre che delle località balneari da Sampieri a Punta Secca, ma anche in questo caso ci muoviamo nell’ambito dell’occasionalità, che non ci è servita da spinta per organizzare i servizi adatti a rendere questa prospettiva sostenibile e stabile per il futuro. Rischiamo, insomma, che questi trend si invertano senza lasciarci nulla, quando avremmo tutte le carte in regola per renderli duraturi”.
E riguardo in particolare proprio al sistema delle infrastrutture e dei servizi, oltre che del marketing, spiega Poidomani: “Purtroppo gli stessi turisti che scelgono il sud est come destinazione, ci parlano di tanta bellezza ma anche di tante difficoltà. Chi atterra all’aeroporto di Comiso non ha quasi nessuna possibilità di raggiungere i centri e lo stesso vale per il porto di Pozzallo. Nessuno ha mai nemmeno messo mano a un progetto reale di intermodalità per fare creare le strade, non parliamo poi dei servizi di trasporto pubblico. Una parte poi tocca anche ai privati: mi riferisco ai tanti cittadini che hanno nel tempo investito sulle abitazioni nelle località balneari, che tuttora perseverano nell’abitudine di occuparle per appena un mese l’anno e che potrebbero invece trasformare quello che già c’è e laddove è in regola con le leggi ambientali e con quelle antiabusivismo in un patrimonio da sfruttare in termini turistici, per attirare anche verso il mare flussi destagionalizzati. Parliamo di turismo moderno e sostenibile, che avrebbe anche delle chiare ricadute occupazionali. Tutto questo però ha bisogno della cabina di regia della politica che dovrebbe avere il basilare compito di dare indirizzi prima e di concretizzare poi scelte utili a trasformarli in provvedimenti concreti”.
Se chi ci ha rappresentato a Palermo non è stato capace di occuparsene sino ad ora – conclude Poidomani -, chi lo farà nei prossimi cinque anni, che tocchi a me o meno, dovrà fare poche cose semplici ma concrete per dare ai tanti discorsi, che ripetiamo da così tanti anni, un esito diverso, la reale capacità di fare un balzo in avanti”.