Mentre a Palermo si discute, il nostro patrimonio è in pericolo”. L’avvocato Salvatore Poidomani, candidato per Modica nella lista Fava Presidente – Cento Passi per la Sicilia, parafrasando Tito Livio, lancia un allarme per lo stato dei beni monumentali del territorio e alcune proposte da portare avanti alla Regione Siciliana.
Lo fa lanciando un appello dalla Fornace Penna, “luogo simbolo e testimone – a suo dire – dell’inefficienza della classe dirigente della provincia di Ragusa e dell’incapacità di chi ci ha rappresentati a Palermo di pretendere e ottenere i fondi necessari a mettere in sicurezza e valorizzare questo monumento e tutti gli altri che ne hanno bisogno”.
“Attorno alla Fornace Penna, ormai ridotta a un rudere in balia delle intemperie – dice Poidomani – sono stati spesi fiumi di parole. Ma al di là di tutti i vincoli monumentali e ambientali che sono stati posti, nulla di concreto è stato fatto. Già più di un anno fa la Soprintendenza ha chiesto al Dipartimento regionale ai beni culturali 1,5 milioni di euro per un intervento di recupero, fondi che non sono stati sollecitati e che ovviamente non sono mai arrivati. Il vero problema è che la Fornace, peraltro attualmente posta sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, resta ancora in mano ai privati che non sono in grado di intervenire: bisogna che passi in mano pubblica e che si agisca al più presto a Palermo per ottenere questi finanziamenti”.
Ma la Fornace Penna non è che uno dei beni per i quali è necessario far pressione alla Regione.
“Abbiamo il diritto – ha già scritto Poidomani nel suo programma in 10 punti, che corrispondono ad altrettanti diritti da far valere a Palermo – di tutelare il nostro patrimonio culturale, che non rappresenta solo la nostra memoria ma anche la più grande risorsa per il nostro sviluppo. Vogliamo che a Modica in particolare si portino a termine tutte le opere incompiute – a cominciare dal restauro di Palazzo dei Mercedari – che dipendono dalla Regione e che qualcuno a Palermo deve occuparsi di sollecitare. Vogliamo che lo stesso si faccia per tutte le altre istituzioni culturali, anche attraverso piani di gestione che sfruttino i fondi europei.
Parliamo anche di centri storici: far parte di un sito Unesco, patrimonio dell’Umanità, ci dà il diritto di volerlo vivere, ripensandoli in modo contemporaneo. Vogliamo una legge speciale, simile a quella che finora ha erogato risorse a Ragusa Ibla, per i centri storici di Modica, Scicli e di tutto il Val di Noto. Vogliamo strumenti legislativi che diano fondi non solo agli interventi pubblici urbani, ma anche agli incentivi per i privati affinché possano scegliere di restaurare e riqualificare gli immobili”.
Per vedere il video dell’appello https://www.facebook.com/poidomani2017/videos/357958957989388/