Gli inquirenti hanno passato al ‘setaccio’ dieci anni di elezioni a Vittoria: amministrative 2006, 2011 e 2016. E ancora le regionali del 2012.
Gli arresti domiciliari sono stati disposti per l’ex sindaco del Pd, Giuseppe Nicosia, per il fratello Fabio, attuale consigliere comunale.
E per Giombattista Puccio, Venerando Lauretta, Raffaele Di Pietro e Raffaele Giunta.
Per il primo è stata accertata giudizialmente nel 2003 la “la contemporanea appartenenza alle associazioni mafiose Cosa Nostra e Stidda”. Lauretta è stato condannato “per la sua appartenenza al clan Dominante-Carbonaro”.
Per i sei arrestati, invece, l’accusa è di scambio elettorale politico-mafioso per fatti attinenti le elezioni amministrative del 2016.
La nota della Procura di Catania:
“Le fiamme gialle, sotto la direzione della Procura distrettuale di Catania, hanno effettuato intercettazioni telefoniche, perquisizioni, sequestri e acquisizioni documentali.
Un contributo notevole è stato altresì fornito dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia da cui è emerso con chiarezza l’intreccio affaristico-politico-mafioso, che nella città di Vittoria ha condizionato e orientato le scelte elettorali anche prima delle elezioni amministrative del 2016.
Il quadro delineato dai collaboratori di giustizia è infatti molto ampio ed evidenzia come i fratelli Nicosia abbiano ricevuto a Vittoria il sostegno elettorale della ‘Stidda’ sia nelle amministrative del 2006 e 2011, sia nelle regionali/nazionali del 2008 e 2012.
Il convogliamento dei voti, secondo il dato univocamente acquisito, veniva ripagato dal sindaco Giuseppe Nicosia con l’assegnazione di appalti e posti di lavoro a favore degli attuali coindagati Giunta e Dipietro.
In questo allarmante scenario le attività dei Finanzieri dei Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania hanno consentito di tracciate ed attualizzare i contatti avvenuti tra i fratelli Nicosia ed esponenti dei vertici della ‘Stidda’, sodalizio mafioso che risulta essere particolarmente attivo, in area vittoriese, nella gestione economica di interi settori quali la raccolta della plastica e la produzione degli imballaggi per i prodotti ortofrutticoli.
Si inserisce in questo quadro la strategia politica dei fratelli Nicosia, orientata a mantenere e consolidare il peso e l’autorevolezza conquistati nel corso dell’ultimo decennio nelle decisioni del governo locale. Il collaudato sistema clientelare di reggeva inoltre anche sui voti degli operatori ecologici: alle ultime elezioni, il sindaco uscente, Giuseppe Nicosia, assicurava infatti l’assunzione di 60 dipendenti dalla società subentrante nella gestione dei rifiuti a Vittoria.
Nel corso delle indagini è stata tra l’altro monitorata una riunione, sollecitata dal Di Pietro, tra i fratelli Nicosia e i lavoratori dell’azienda di gestione dei rifiuti, finalizzata a sancire il sostegno elettorale di quest’ultimi in favore dei Nicosia.
Nelle fasi antecedenti la competizione elettorale del 2016, sono stati registrati contatti tra i Nicosia e gli esponenti del clan stiddaro Puccio Giombattista e Lauretta Venerando. Si è accertato in particolare che Raffaele Giunta, anch’egli candidato al Consiglio comunale prima che uno scandalo mediatico gli imponesse il ritiro dalla competizione, chiamava Venerando Lauretta richiedendo allo stesso la ricerca di voti a suo favore. Il Lauretta, in risposta, evidenziava di essere già impegnato a sostenere la coalizione appoggiata dai Nicosia, aggiungendo che, in cambio, gli era stato promesso dal sindaco uscente lo sgombero di un edificio pubblico, dove consentirgli di avviare un centro di assistenza per persone con handicap.
Il primo giugno 2016 gli investigatori hanno assistito a un incontro tra Fabio Nicosia e Puccio Giombattista, svoltosi presso la sede di una società di imballaggi in cartone. Il contatto tra Puccio e Nicosia è stato confermato anche da successive captazioni di conversaioni telefoniche tra Di Pietro e Puccio. da queste ultime si è rilevata la disponibilità di Puccio a fornire sostegno elettorale in cambio di benefici connessi allo svolgimento delle attività economiche gestite dal proprio figlio nel settore della rimozione dei rifiuti.
Da ultimo, destinataria della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici, è Nadia Fiorellini, all’epoca dei fatti assessore al Comune di Vittoria, che, nella qualità di pubblico ufficiale, risponde di falso ideologico in atto pubblico avendo falsamente autenticato come apposte in sua presenza numerose firme per la presentazione della lista elettorale ‘Nuove Idee’, in cui era candidato Fabio Nicosia, firme che di fatto erano state invece apposte dai coindagati Di Pietro e Giunta”.
La Procura ha chiarito che l’attuale sindaco Giovanni Moscato è indagato per corruzione elettorale, spiegando che la posizione rispetto a quella dei sei arrestati è differente.