Presentata stamane la 43esima Fam, Fiera agroalimentare mediterranea. Dal 29 settembre all’1 ottobre il Foro Borio di contrada Nunziata tornerà ad animarsi per una “edizione che sarà lo spartiacque tra la vecchia CamCom e quella nuova”, ha esordito il segretario generale dell’ente di piazza Libertà, Vito D’Antona.
Grandi numeri per l’edizione 2017, a conferma della crescita costante della manifestazione che coinvolge i principali settori agricoli e zootecnici del territorio. “Risultati – ha aggiunto D’Antona – che si spera possano confermare anche per il prossimo anno lo stesso impegno del nuovo ente camerale affinché questo evento possa tenersi sempre all’interno del territorio ibleo, assorbendo e mettendo dentro tutto il meglio che gira attorno all’agricoltura di qualità del comprensorio allargato”.
I dettagli della manifestazione sono staiti illustrati dalla dottoressa Giovanna Licitra, la quale ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato senza sosta all’organizzazione. “Un’edizione grossissima – ha detto – nonostante le difficoltà lavorative da affrontare, tra pensionamenti e l’accorpamento che ha richiesto energie e lavoro in più. Abbiamo continuato a credere nella Fam ed i numeri ci confortano: quest’anno vantiamo il 35 percento in più di partecipazioni”. Ben 55 le aziende della meccanizzazione agricola, provenienti anche del Nord Europa 65 stand noleggiati e 6500 metri quadrati suolo occupato da macchinari.
Per quanto riguarda l’agroalimentare saranno 50 le aziende che esporranno, in 57 spazi occupati. “Mai avuto alla Fam un salone agroalimentare così ampio”. Ci sarà ancora un piccolo villaggio avicolo dove si effettueranno degustazioni ed intrattenimenti e la fattoria didattica, un aspetto che ci siamo inventati scorso anno e che ha avuto grande successo. Parte centrale della Fam è rappresentata dalla zootecnia. “Otre 270 capi esposti di varie razze, dalla modicana alla frisona e pezzata rossa. Siamo molto soddisfatti delle adesioni ricevute. Infine, spazio anche ad attività emergenti come quelle al servizio agricoltura e zootecnia, dalle assicurazione all’abbigliamento e mangimi”. Non solo esposizioni. Diversi gli eventi che verranno proposti nella sala meeting, a cominciare dall’angolo delle eccellenze che ospiterà i presidi slow food iblei. Tutti i dettagli sono visibili online sul sito www.famragusa.it e sulla pagina Fb FAM Ragusa. Novità anche per quanto riguarda i servizi, come ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico Nella Disca. Oltre al rafforzamento dei servizi sanitari ci saranno i bus navetta che partiranno dall’Ipercoop per sopperire alla criticità dei parcheggi.
La presentazione della Fam 2017 è stata l’occasione per l’ex presidente Peppino Giannone di fare il commiato e ringraziare tutti i collaboratori per l’impegno dimostrato a tutela delle imprese ragusane, nonostante il periodo travagliato dell’accorpamento. Ed ancora, le dichiarazioni del presidente della CamCom Catania-Siracusa-Ragusa, Pietro Agen, il quale non ha avuto alcun dubbio nel sottolineare che “il futuro della Fam non può che continuare a Ragusa”. “Ogni territorio ha una sua vocazione, non mi sono mai sognato nella mia carriera di organizzare fiere dell’agricoltura a Catania, sarei un pazzo”.
Agen ha quindi sintetizzato le prossime mosse. “Saranno mesi concitati, innanzitutto dovremo trovare un nome più adeguato alla camera di commercio accorpata, spero potrà chiamarsi del Sud-est. Proporrò l’elezione di tre vicepresidenti, ognuno per il territorio accorpato, e di 11 non 7 consiglieri, per meglio rappresentare le diverse istanze delle aziende delle tre ex CamCom. Credo che parlare ancora di campanilismo sia arretrato e dannoso, il Veneto o la Lombardia ci insegnano che solo in squadra si cresce e si va avanti. Io sono per natura ottimista, credo che questa sia per noi una grandissima opportunità per far volare il Sud-est siciliano, finalmente”.
Altri punti fermi? Sicuramente l’aeroporto. “Penso ad un unico sistema Catania-Comiso la cui vendita sarà effettuata a grandissimi professionisti del settore, che vorranno fare crescere le infrastrutture. Una vendita nel medio termine a costi reali, competitivi e per il territorio vantaggiosi, con una procedura cristallina”.