“Un nuovo inizio per quanto doloroso. Dobbiamo considerare questo momento un nuovo inizio, l’alba di un giorno nuovo. Vittoriesi, è necessario guardare avanti. No alla mafia”.
L’unico a ‘parlare’, oggi, è Ciccio Aiello. La Procura di Catania ha confermato la sua totale estraneità ai fatti che lo scorso hanno determinato il sequestro di atti e l’avvio dell’indagine che ha portato ai sei arresti, con altri indagati a piede libero.
Il suo inserimento nel registro degli indagati, nel giugno del 2016, era un atto dovuto, per consentire le indagini. Hanno chiarito questa mattina i magistrati della Procura etnea.
Il sindaco, Giovanni Moscato, indagato per corruzione elettorale, terrà domani una conferenza stampa.
Ciccio Aiello ne esce pulito e ‘vincitore’. Anche se non vuol sventolare la bandiera di chi può dire “avevo ragione”.
Oggi usa solita determinazione, unita al garbo: non esulta, né punta il dito. Ovviamente ‘raccoglie’, ma con moderazione.
“Sono dispiaciuto per la città, contento per me. Sono stati periodi molto difficili”, si limita a dire.
“Non gioisco per quello che è accaduto agli altri, sono problemi loro. Ciascuno si occupa delle proprie responsabilità. Mi dispiace per la mia città, una città che vive di lavoro, che ha fatto battaglie formidabili contro le estorsioni… e ora finisce sulla stampa su scala nazionale per questi fatti…”.
Ma è positivo il suo messaggio: “In tutti i momenti della vita delle persone e della comunità ci sono momenti di caduta, ma bisogna guardare avanti. Per i ragazzi, per i giovani, per quelli più esposti… che pensano una cosa vale l’altra… occorre reagire a tutto questo e indicare percorsi di rinascita. È una grande sfida per la società civile, per la comunità”.
Non è il momento dell’analisi sulle mosse ‘politiche’, anche se è chiaro che il rischio di scioglimento del Comune non può non far parte del dibattito nei partiti e nei gruppi politici.
Riunioni e incontri, tensioni e scelte da prendere. Già nelle prossime ore.