Non solo un nome da ricordare, bensì un esempio da seguire, un segnale alla collettività indicando valori importanti: l’umiltà, l’altruismo, l’attenzione per le persone più in difficoltà. Questo il senso dell’intitolazione di una via cittadina al dottor Francesco Antoci, il “medico dei poveri”.
“Vivo fuori città da tanto tempo, per lavoro, ma ogni volta che torno a casa c’è qualcuno che mi ferma, mi riconosce come il ‘figlio del dottore’ e mi ricorda un aneddoto. Mio padre era una persona straordinaria, non solo nella professionalità. Lui ti sapeva ascoltare e parlare, scattava una naturale empatia. È rimasto nel cuori di tutti”. A parlare è il figlio Piero che stamane ha partecipato alla cerimonia assieme alla sorella Melania, alla presenza del sindaco Federico Piccitto, il dott. Filiberto Fracchiolla rappresentante della Polizia di Stato e Padre Salvatore Giaquinta della Parrocchia San Giuseppe Artigiano che ha benedetto la strada nella zona di contrada Selvaggio.
“Sebbene sia morto ormai da 30 anni – ha aggiunto Melania, la quale ha ricordato anche il fratello Salvo, scomparso prematuramente – è rimasto davvero nei cuori di tantissime persone. Ricordo il funerale, nel gennaio del 1986, c’era una folla dentro e fuori la chiesa. Ne parlarono anche i giornali, con tanto di foto”.
In quell’occasione, raccontano i due figli, il preside Giorgio Battaglia editò un libricino. “Un pianto di sincero dolore per l’intera cittadinanza ragusana è la sua morte”, si legge tra i versi. Ed ancora: “Un pianto d’amor profondo, verso colui che, per lunghi decenni, con francescani sensi e ardentissimo cuore, e con gioiosa e cristiana abnegazione, gli oneri d’un lavoro delicatissimo ha assolti, ove scienza e coscienza si son perfettamente fusi, un esercizio di vita determinando, interamente consacrata alla salute e al bene della famiglia iblea, che ora, qui riunita, a rendergli l’estremo tributo d’affetto”.
Un tributo che dopo trent’anni arriva anche dall’amministrazione comunale, che ha deliberato l’intitolazione di una via, e dei tanti amici e parenti che si sono ritrovati, ancora numerosi, alla cerimonia a lui dedicata.
Questa la lettera di Melania e Piero Antoci per ringraziare l’amministrazione, e con essa la città, per l’inaugurazione di una via alla memoria del padre:
“Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento e gratitudine a tutti coloro che, con sentita partecipazione, hanno contribuito al positivo risultato della cerimonia di ieri:
al Signor Sindaco Federico PICCITTO che ha saputo ben interpretare l’appellativo “medico dei poveri” sottolineando che l’intitolazione della via non è solo “per ricordare un nome bensì un esempio da seguire”;
ai suoi collaboratori ed in particolare la signora IACONO che ha seguito l’intero iter burocratico;
alla Polizia di Stato onorandoci con la presenza del VQA dr. Filiberto FACCHIELLA;
a padre Salvatore GIAQUINTA che, con poche parole, ha ben emulato il sentimento cristiano dell’operato del medico dei poveri;
ai redattori Pino BLUNDO e Laura CURELLA per la professionalità dimostrata nella redazione degli articoli correlati
a tutti i presenti, parenti ed amici ed a tutti coloro che per diverse ragioni non hanno potuto presenziare a quest’evento ma che in vari modi hanno espresso la loro sentita partecipazione”.