Banda di rumeni dedita ai furti, due arresti e due denunce

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La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Commissariati di Modica e Vittoria – ha eseguito il fermo di indiziato di delitto di due rumeni residenti a Vittoria. Denunciati gli altri correi, una giovane e un giovane rumeni. 

Ad inizio estate la Polizia di Stato iniziava a registrare un aumento dei furti, fatto ormai noto in quanto vengono lasciate incustodite le abitazioni in città per trascorrere le ferie in campagna o al mare. Inoltre le case di campagna ed al mare, solitamente prive di oggetti di valore, vengono abitate nel periodo estivo e non hanno sistemi di protezione idonei per ladri così specializzati e pronti a tutto.

In tutti i territori della provinciali, su precise direttive del Questore di Ragusa Salvatore La Rosa, gli uffici della Polizia di Stato intensificavano i controlli e le attività investigative.

Se da una parte venivano scongiurati altri reati grazie alla prevenzione, dall’altra, la Squadra Mobile e le squadre investigative dei Commissariati di Modica e Vittoria, davano inizio ad alcune attività d’indagine nate grazie alle segnalazioni dei cittadini.

In particolar modo, questa indagine è nata dal fatto che erano stati visti alcuni rumeni nelle zone depredate in territorio di Modica ma nulla di più. Gli uomini del Commissariato condividevano le informazioni con gli altri investigatori pertanto si decideva, il 12 agosto (dopo un’attenta analisi del fenomeno) di procedere alla perquisizione di numerosi rumeni dimoranti in provincia di Ragusa già pregiudicati per reati di questo tipo.

Proprio presso l’abitazione di Vittoria di uno dei due veniva rinvenuta refurtiva per oltre 30.000 euro ma non era possibile attribuire responsabilità nelle immediatezze, pertanto la Squadra Mobile, unitamente ai commissariati, dava inizio ad un’articolata attività su lui e la compagna.

Il giorno stesso della perquisizione, veniva dato inizio alle intercettazioni di auto e telefoni con pedinamenti costanti sia elettronici che tradizionali degli indagati.

Le indagini permettevano, dopo pochi giorni, di rivenire altra refurtiva, presso l’abitazione di un altro rumeno, questa volta del valore di 15.000 euro.

Nel contempo, un team di investigatori, ricostruiva passo dopo passo, tutti i furti effettuati dalla banda di rumeni specializzata.

Questo aspetto è stato il più complesso, giorno e notte, negli uffici della Squadra Mobile, venivano incrociati i dati dei furti consumati (grazie alle denunce presentate negli uffici di Polizia) e degli oggetti rinvenuti nei depositi di merce rubata.

Continuo il via vai delle vittime per il riconoscimento e la restituzione degli oggetti a loro sottratti.

È stato possibile appurare che la banda prendesse di mira alcune zone fino a depredare tutte le case ed i magazzini. Prima vi era il sopralluogo, poi i furti e successivamente la vendita degli oggetti rubati, alcuni anche su commissione.

Sono state ben 37 le vittime accertate dagli investigatori. Un numero impressionante di furti fatti dai correi, tutti ricostruiti dalla Polizia di Stato. I due rumeni tratti in arresto non avevano alcun ritegno, depredavano le case di ogni cosa. Persino i giocattoli dei bambini portavano via, tanto da averli rinvenuti durante le perquisizioni, restituendo così la gioia di possedere una bicicletta alle piccole vittime.

Oltre ai giocattoli hanno rubato animali di ogni specie, alcuni anche rari (elemento che loro neanche conoscevano stante l’ignoranza), così come oggetti in oro, TV, computer, telefoni, elettrodomestici di ogni tipo, utensili per il lavoro e tutto ciò che solitamente si trova in casa.

Dal 12 agosto, momento in cui era stata effettuata la prima perquisizione, gli indagati non hanno mai smesso di tentare di rubare ma i furti venivano prontamente interrotti dai poliziotti.

Nonostante avessero capito di avere i poliziotti costantemente nelle loro vite, provavano imperterriti a rubare. Addirittura utilizzavano un furgone rubato muovendosi nei territori dell’intera provincia di Ragusa. Ovviamente i poliziotti li tenevano sotto controllo bloccando ogni volta il loro progetto criminale.

La Procura della Repubblica di Ragusa che aveva assunto la direzione delle indagini, ha subito autorizzato le attività investigative al fine di porre un freno ai continui furti in provincia.

Le indagini, oltre ad aver permesso di appurare quanto commesso in estate dai membri della banda, attestava la volontà di fuggire dall’Italia perché la Polizia li stava “tormentando”, difatti una delle donne si recava subito in Romania.

Proprio questo ultimo elemento ha determinato la Procura della Repubblica di Ragusa a disporre il fermo dei due rumeni che avevano manifestato, durante le intercettazioni, di fuggire, diversamente, gli altri 4 correi sono stati denunciati in stato di libertà.

Anche le donne avevano un ruolo fondamentale, erano le custodi di oggetti in oro e di valore, a volte sotterrandoli in campagna altre spedendo tutto in Romania.

Ieri notte gli uomini della Polizia di Stato hanno aspettato che rientrassero da uno degli ennesi sopralluoghi per fare altri furti e non appena in casa, sono stati accerchiati da 20 poliziotti (appartenenti alla Squadra Mobile di Ragusa, al Commissariato di Modica e di Vittoria) che hanno bloccato i due energumeni. Dopo le catture sono state effettuate 6 perquisizioni a carico di tutti gli indagati, rinvenendo un veicolo rubato sottratto ad un artigiano di Ragusa che non stava lavorando perché privo del mezzo per recarsi dai clienti.

Dopo le catture, sono stati accompagnati tutti in ufficio così da permettere alla Polizia Scientifica di procedere all’identificazione mediante fotosegnalamento e subito dopo sono stati accompagnati in carcere.

“La Polizia di Stato, grazie ancora una volta alle segnalazioni dei cittadini, è riuscita a porre un freno all’attività criminale di questa banda di rumeni specializzati in furti, tanto da non aver più registrato furti in campagna nelle ultime settimane”.