Presentato stamane a Palazzo dell’Aquila il dossier per la candidatura di Ragusa a Capitale della cultura 2020. Un volume di 60 pagine nel quale sono state condensate tutte le peculiarità del territorio ibleo e del progetto culturale che arricchirà questo percorso.
“Non sarà semplice – ha detto il sindaco Federico Piccitto – tuttavia abbiamo decisamente le carte in regola per aspirare all’importante riconoscimento da parte del MiBac. Da oggi parte il vero e proprio cammino di questo progetto ambizioso che sosterremo. Ringrazio il comitato promotore e tutte le istituzioni e le realtà locali che ci affiancheranno, come la Diocesi, il Libero consorzio, la CamCom, la Sovrintendenza, la Facoltà di Lingue, la Bapr”.
Un cammino non semplice, avviato due anni fa dai promotori del Festival letterario Lib(e)ri a Ragusa. “Sono 46 le candidature presentate – ha spiegato il giornalista Saro Distefano, affiancato da Pippo Gurrieri ed Emanuele Cavarra – ad ottobre verranno scelte le 10 proposte migliori e tra queste, a gennaio prossimo, ci sarà la vincitrice. Per quando ci riguarda, crediamo molto nelle potenzialità del progetto presentato, un dossier che raccoglie le idee e le osservazioni di una platea molto ampia di esponenti culturali attivi in città. Circa 250 operatori, suddivisi in 11 gruppi di lavoro, hanno fornito interessanti spunti che sono stati ulteriormente rimodulati da un gruppo ristretto, 20 persone, nel dossier di 60 pagine consegnato al MiBac”.
Presente anche il rappresentante della Diocesi ragusana, Giuseppe Di Mauro: “Abbiamo molto da offrire. In questo decennio la nostra Diocesi si è contraddistinta in ambito caritativo, nell’accoglienza e nella diffusione della cultura. Le nostre bellissime chiese sono un luogo di diffusione culturale oltre che spiritualità”.