Enzo Giannone si è dimesso dalla giunta guidata da Ignazio Abbate.
Dopo giorni di polemiche per la sua prolungata assenza da Palazzo San Domenico, è lo stesso ormai ex amministratore a spiegare le ragioni della scelta, senza rinunciare a toni polemici.
Ecco la nota:
“È arrivato il momento di sgomberare il campo da equivoci, ipotesi, illazioni che circolano sul mio conto da parecchi giorni nelle pagine di molti quotidiani di informazione.
Partiamo da un dato. Ho presentato al Sindaco le mie dimissioni dall’incarico di Assessore per motivi personali e familiari; i miei sopraggiunti molteplici impegni non mi hanno permesso di continuare a svolgere il ruolo in modo sereno, costruttivo e continuativo come la buona politica richiederebbe.
Parecchi sono stati i “rumors” su questa situazione.
In primo luogo si è parlato di una mia latitanza. Non c’è bisogno che ricordi come questo termine, impropriamente utilizzato, abbia nel suo significato più comune una connotazione profondamente negativa in quanto evoca situazioni di persone che assentandosi dal proprio incarico sfuggono alle relative responsabilità o, addirittura, nei casi più gravi, fa riferimento a soggetti che si nascondo per sfuggire ad un ordine di arresto.
Non ho notizia di notifiche di ordini di cattura emessi nei miei confronti (e spero di mai averne). Né mi pare di essere sfuggito a responsabilità di qualunque genere. Anzi posso assicurare che la mia decisione deriva proprio da un forte senso di responsabilità nei confronti prima ancora che dell’Amministrazione di tutti i cittadini modicani. Modica e i modicani, indipendentemente dalle considerazioni politiche, non meritano un assessore a “mezzo” servizio, soprattutto in un settore così nevralgico e delicato come quello dell’Amministrazione delle finanze dell’Ente.
Mi sento di smentire in maniera forte anche l’altro luogo comune che mi vedrebbe nelle vesti di “aiuto” timoniere che abbandona la nave nei momenti di difficoltà. Ritengo che questa metafora sia del tutto fuorviante per un semplice motivo: se il vile intendimento fosse stato quello di abbandonare la nave avrei potuto e dovuto farlo quando quella nave era sull’orlo di colare a picco, ovvero nei primissimi giorni successivi alla mia nomina. Del resto, ci vuole poco a comprendere che le mie dimissioni non cancellano e non possono cancellare la responsabilità del mio operato.
Invece ritengo che un piccolo, anzi piccolissimo, contributo per non farla affondare anch’io lo abbia dato. Per citarne alcune, penso alla difficilissima situazione che si è dovuta affrontare quando è stata comminata una mega multa all’Ente per aver sforato il patto di stabilità nel 2012, o a tutto il lavoro che è stato fatto nell’approntare e “difendere” davanti al Ministero e alla Corte dei Conti il piano di riequilibrio rimodulato e successivamente approvato dagli stessi giudici contabili.
Da ultimo una piccola precisazione sul silenzio di questi giorni. Fino ad oggi ho preferito non parlare nel rispetto delle decisioni dell’Amministrazione ed in attesa di una presa d’atto ufficiale da parte del Sindaco che peraltro ho recentemente sollecitato. Di fronte a tanta e tale speculazione sulla mia persona, tuttavia, non potevo più tacere.
Infine i ringraziamenti. Voglio ringraziare in primo luogo Sindaco, Assessori, dipendenti del settore Ragioneria, del settore Tributi ed Avvocatura per avermi sopportato e supportato anche nei momenti di difficoltà. Un grazie va tuttavia speso nei confronti di tutti quelli che ho conosciuto e con i quali ho scambiato parole di amicizia e, in alcuni casi, anche di conforto, trovando persone veramente cariche di umanità”.