Con la canzone ‘Se vuoi’, il giovane cantante ragusano Nico Arezzo ha vinto la finalissima del FestivalShow all’Arena di Verona.
“È iniziato tutto intorno al 27 marzo – raccontava Nico prima della finalissima-. Una delle Diamonds, che stava registrando nello studio con mio padre – lo studio è in casa nostra – mi ha proposto di partecipare a questo concorso, al quale partecipavano anche loro. Per me era la prima volta, ho accettato. Prima tappa a Catania, superata. Poi Fiuggi, Caorle. Fino a quando siamo rimasti in dodici in tutta Italia, ma c’erano giovani anche da Malta e dalla Svizzera. Poi le tappe in sei località del Veneto. In ognuna di queste, spettacoli con quindicimila spettatori, c’era una sorta di sfida tra due concorrenti: chi vinceva aveva un punteggio più alto. A Jesolo, il dieci agosto, il delirio: gente che mi chiedeva l’autografo, roba per me mai vista, mi sono sentito catapultato in un mondo troppo più grande rispetto a quello a cui ero abituato”. A Jesolo, dove ha cantato l’inedito “Se vuoi”, ha vinto, e il risultato finale è stato il “pass” per l’Arena di Verona. “Devo dire grazie a tutti, ai ragusani, ma anche a tanta gente che in Sicilia mi ha votato. Ben 3.600 persone hanno mandato il messaggio dal loro telefonino, è davvero bello sapere di essere supportato da tanta gente”. La posta in palio era davvero importante: per il primo posto una borsa di studio per la scuola di musica di Mogol. Il secondo avrà la possibilità di incidere il proprio inedito in una sala di registrazione importante. “Il premio più bello l’ho già vinto – spiegava Nico Arezzo – cantare all’Arena di Verona, in quel luogo monumentale. Ho già raggiunto il mio obiettivo provinciale. Che emozioni provo? Sono totalmente incredulo”. E invece il risultato pieno è arrivato: una bella vittoria.
Tutta Ragusa ha tifato per il giovane talento, cresciuto in una famiglia dove l’arte si «respira» a pieni polmoni: il papà Peppe musicista (ha più volte lavorato anche con Amii Stewart), la mamma, Emanuela Curcio, coreografa. Il nonno, Mimì, indimenticato «poeta» delle tradizioni e dei sentimenti della terra iblea. È l’ora del giovane Nico, il suo sogno e la sua occasione.