Io, “il Boliviano”, e mia madre, la “tedesca”. Una storia di famiglia ai tempi della Guerra

58

 

Il 1 settembre è stato l’anniversario dell’occupazione tedesca di Danzica del 1939, con cui ebbe inizio la seconda guerra mondiale, e l’Archivio degli Iblei ha voluto ricordarlo con la pubblicazione di una nuova storia di famiglia dedicata a Elisabeth Ostrowska. Elisabeth era la mamma “molto bella, bionda e dagli occhi celesti” di Giovanni Tidona, detto “il Boliviano”, ed era solo una ragazzina quando proprio a Danzica, dov’era nata, incontrò, fra la fine del 1944 e il 1945, il ragusano Carmelo, prigioniero di guerra con lo status di “lavoratore civile”, e suo futuro marito. Nel racconto di Giovanni, che si svolge fra gli anni ‘ 20 e gli anni ’70 del secolo scorso, ci sono la guerra, la prigionia, l’emigrazione, la Sicilia, l’Europa e il Sud America. Ragusa e Santa Croce sono i luoghi da cui si parte e dove si ritorna, lo scenario è un mondo che oggi diremmo già globalizzato.

Elisabeth, nata a Danzica nel 1929, era di nazionalità polacca e anche se la lingua di famiglia era il tedesco ciò non servì ad attenuare le dure condizioni imposte dall’occupante, fra cui l’impossibilità per i ragazzi polacchi di proseguire gli studi oltre le scuole elementari. Aveva 15 anni quando incontrò Carmelo, classe 1921, prigioniero di guerra dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943, aiuto marconista dell’Aviazione Italiana. Quell’incontro fu fatale e l’amore, che le fece superare ogni barriera linguistica e differenza culturale, le diede il coraggio di mettersi rocambolescamente in viaggio insieme al giovane ragusano alla volta della Sicilia, fuggendo da una città, dove ormai credeva tutti morti i suoi parenti, rasa al suolo dai bombardamenti degli Alleati e occupata dall’Armata rossa. A Ragusa nasce nel 1951 Giovanni e un anno dopo sono tutti nuovamente in viaggio: Elisabeth, Carmelo e il piccolo Giovanni emigrano in Argentina dove li aspettano la madre e il fratello di Carmelo. Giovanni, nell’Argentina segnata da duri scontri politici, scopre la musica, una passione che lo accompagna ancora oggi. Fa ritorno con la famiglia in Italia nel 1969 e a Santa Croce i nuovi amici, con cui fonda il Circolo di Cultura Popolare, lo chiamano “Il Boliviano”, perché, arrivando dall’America latina, a tutti all’epoca viene in mente Che Guevara, morto appunto in Bolivia.

Il racconto di Giovanni Tidona intitolato Io, “il Boliviano”, e mia madre, la “tedesca” è pubblicato nella sezione Autobiografie e storie di famiglia dell’Archivio degli Iblei ed è corredato da un album fotografico e da alcuni documenti commentati e tradotti dal tedesco. Anche in questo caso  l’Archivio degli Iblei, si è arricchito di contenuti  attraverso la pratica del crowdsourcing, ovvero la partecipazione attiva da parte di persone che appartengono alla comunità a cui l’iniziativa culturale fa riferimento.

Andrea Nicita ha curato l’editing e gli approfondimenti.  Si ringrazia per le numerose e preziose informazioni sul contesto polacco durante la guerra Izabela Bernard, dottoranda in Storia presso l’Università di Varsavia, e Margherita Carbonaro per le traduzioni.

Il link alla storia di Giovanni Tidona: http://www.archiviodegliiblei.it/index.php?it/694/io-il-boliviano-e-mia-madre-la-tedesca