Alessandra Chiesa è una giovane studentessa di Brescia. Una settimana in vacanza, a Ragusa, da amici, poi il ritorno da Comiso per l’aeroporto di Milano Malpensa. «La parte del volo era programmata per le 20,30 – spiega Alessandra -. Sono arrivata con anticipo, e già c’era un ritardo programmato di circa un’ora, con partenza alle 21,35. Abbiamo passato i controlli, siamo entrati e ci siamo diretti al gate. Dalle 21,35 alle 21,50. Poi non ci hanno fatto sapere più nulla».
La situazione all’interno dell’aerostazione di Comiso praticamente al limite, perché in attesa dal pomeriggio c’erano anche i passeggeri del volo per Pisa, bloccato anche quello. «Qualcuno ci ha spiegato che c’era un problema per il trasporto del carburante, qualcosa che riguarda la pompa. Una fila interminabile, ma nessuno ci dava informazioni a riguardo. Ci spiegavano che si attendevano comunicazione da Ryanair, ma in realtà il problema era dell’aeroporto trattandosi del carburante».
E così sia il volo per Pisa e quello per Londra sono riusciti a partire, ma atterrando poi a Catania, per il rifornimento, mentre quello per Malpensa è rimasto a terra.
«Che il volo era stato cancellato lo abbiamo saputo solo perché il papà di un ragazzo che attendeva insieme a noi – spiega Alessandra – si trovava ad attendere il figlio a Malpensa: ha letto sui tabelloni della cancellazione e lo ha fatto sapere al figlio. A noi la comunicazione ufficiale è stata data a mezzanotte e quaranta circa».
Com”era la situazione all’interno dell’aeroporto? «Ci sono stati momenti di protesta – spiega la giovane turista bresciana -. Io l’ho presa con filosofia, per fortuna ho un po’ familiarizzato con altre persone nella mia stesa situazione e abbiamo atteso che questo incubo finisse. Però c’è chi ha protestato con forza, un paio di volte è dovuta intervenire la Polizia per calmare gli animi. Un ragazzo doveva raggiungere Los Angeles, passando da Milano e poi da Parigi: gli son saltate tutte le coincidenze».
E l’assistenza? «Un disastro. Hanno dato solo a tarda sera qualche bottiglietta d’acqua ai bambini, ma a noi nulla: né acqua né cibo. Ora chiederemo il rimborso di quanto abbiamo speso per mangiare e bere in quelle ore interminabili. Ma la situazione più pesante è stata per i bambini e per gli anziani. C’era una persona in sedia a rotelle. Per due anziani sono stati attivati anche i soccorsi: il caldo, l’attesa».
Solo a tarda notte la decisione di trasferire i passeggeri in albergo: chi a Comiso, chi a Ragusa. «Io sono stata portata in hotel a Catania – dice Alessandra -, sono arrivata alle quattro del mattino. Appena qualche ora per riposare, già alle dieci siamo ripartiti per Comiso. Continuavamo a non avere informazioni, in attesa di un messaggio di rayanair che non a tutti è arrivato».
Nel pomeriggio di ieri, dopo quasi 24 ore, finalmente la partenza. «Il problema serio – spiega – è stata la disorganizzazione, la mancanza d’informazioni. Quando hanno capito che non si sarebbe potuti partire, potevano dirlo, qualcuno sarebbe potuto tornare a casa presentandosi poi prima della partenza del nuovo volo. E invece abbiamo atteso per ore e ore senza mai sapere cosa stesse accadendo».