“Ars nostra Vis urbis”. “Il nostro lavoro è la forza della città”. L’antico motto latino che racchiude in se l’essenza del Corpo della Polizia Locale. Più competente e preparato è un corpo di Polizia Municipale, più è forte l’intera comunità. Dunque Polizia Locale (o Vigili Urbani che dir si voglia) = Comunità = Cittadini = Noi stessi.
Purtroppo in molti sembrano aver dimenticato questo assioma. Complice (anche qui) l’irruzione della nuova tecnologia con social network annessi e connessi e la trasformazione in leoni da tastiera da parte di tanti agnellini da vita reale, sembra essere diventata una moda il tiro al bersaglio, con il bersaglio rappresentato in questo caso dalla divisa blu, la paletta e il fischietto. Chi vi scrive non è un componente di nessun corpo di Polizia Locale né tantomeno di nessun altro corpo militare. Chi scrive è semplicemente un cittadino che ha rispetto della divisa e delle istituzioni, di chi vede nel poliziotto un amico pronto a darti una mano piuttosto che un pericolo da evitare.
Capita sempre più spesso però che i leoni da tastiera decidano di scagliarsi contro un agente di polizia municipale apostrofandolo con ingiurie e insulti di ogni genere e grado. Il povero “vigile” si prende del cretino, incompetente, idiota, nullafacente (censuriamo tutto il resto ma l’elenco è lungo) da concittadini, sconosciuti e finanche da (presunti) amici che è solito salutare quando incontra per strada. Ma ci siamo mai chiesti in che condizioni opera e lavora ogni giorno quell’essere umano sbeffeggiato ed insultato sulla pubblica piazza (virtuale)? Molto probabilmente no. Molto probabilmente lo riteniamo un privilegiato, un raccomandato, un prepotente. Tutto tranne che un nostro rappresentante, un rappresentante della nostra Comunità.
In questa calda estate, leggendo le cronache, sembra che tutto sia imputabile all’operato della Polizia Municipale. I ragazzi giocano a palla in spiaggia creando pericolo per gli altri? La colpa è dei vigili che non sono in spiaggia a pattugliare. Arrivano le direttive ministeriali in materia di sicurezza? La colpa è dei vigili che mettono l’auto di traverso e non fanno passare gli altri. Lascio la macchina in divieto di sosta e trovo la multa? La colpa è dei vigili perché non hanno chiuso entrambi gli occhi. Vandali devastano il bene pubblico? La colpa è dei vigili che non sono là ad arrestarli.
Insomma il tiro al bersaglio sulla Polizia Locale sembra essere lo sport dell’estate 2017. Eppure nessuno si prende la briga di capirne di più quando il Comandante dichiara di operare in condizioni estreme.
Quali sono queste condizioni estreme? Ci vuole poco a capirle. A Modica, per esempio, il Comandante Cannizzaro ha a disposizione un agente ogni 1269 abitanti! Ma anche nel resto della provincia la situazione è tragica: Ispica maglia nera con 1:1623. Ma anche a Comiso (1:1118), S.Croce (1:1076) Chiaramonte (1:1027) non si vive una bella situazione. E che dire di Scicli dove la comandante Sgarlata deve controllare l’enorme striscia costiera e il centro storico preso d’assalto dai turisti con un agente ogni 937 abitanti? Più nella “normalità” la realtà ragusana con un rapporto di 1:817 abitanti. Ancora “meglio” a Pozzallo con 1:748. Un caso a parte è Monterosso Almo dove a preoccupare non è solo il rapporto (1:1537 peggio solo Ispica) ma il fatto che ci siano in servizio solo due unità, Comandate e vice. A loro tutti i compiti di sorveglianza della cittadina montanara. Non vogliamo immaginare cosa pensino quando leggono che è” necessario intensificare la sorveglianza”!
E badate bene che abbiamo voluto indorare la pillola perché, oltre i numeri, la situazione è molto più preoccupante. Nella Città della Contea su 43 unità ( compresi Comandante e 2 vice), 5 hanno problemi di salute e non possono effettuare servizi esterni, 1 è in congedo per legge 104 per due anni, 4 usufruiscono di questa legge mensilmente. Scendiamo a un “netto” (agenti sempre disponibili per servizio di pattugliamento) di 30 unità con un rapporto agenti/popolazione di 1:1819. 30 agenti divisi in 3 turni per garantire i servizi di polizia stradale, annonaria, edilizia, urbanistica, ambientale, amministrativa, fiscale, sanitaria e pubblica sicurezza. Medesima è la situazione sciclitana dove su 29 unità (compresa la comandate) ben 22 sono part time, cioè che lavorano 3 o 4 giorni a settimana, con soli sette effettivi in servizio tutti i giorni. Altro dato in comune a tutte le Città è l’altissima età media frutto del blocco dei concorsi pubblici e delle difficoltà finanziarie degli Enti.
Ascoltavamo ancora i Righeira e Sandy Marton quando ci furono le ultime assunzioni. Le generazioni degli anni 70 e 80 sono state praticamente saltate e “buone speranze” ci sono anche per i nati dal 1990 in poi. Pochi agenti, anziani, stanchi e sfiduciati. Questa è la realtà della Polizia Locale oggi. Criticarli, sbeffeggiarli, scaricare su di loro ogni frustrazione o problema è fin troppo facile. Difenderli, rispettarli e, perché no, aiutarli è più difficile. Ma sicuramente più utile. Per tutti. “Ars nostra, Vis Urbis”.