Lavorare all’interno del carcere: un progetto per valorizzare il tempo dei detenuti

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Nasce a Ragusa un nuovo progetto presso la casa circondariale grazie alla sinergia tra l’impresa Intrachimica e la direzione del carcere ragusano.

Il progetto prevede che la casa circondariale di Ragusa metta a disposizione dell’impresa Intrachimica un locale dove, con l’ausilio di un macchinario erogatore del prodotto chimico, fornito dall’impresa , i detenuti, appositamente selezionati, provvederanno al confezionamento di prodotti per la pulizia professionale di ambienti privati e pubblici. I detenuti individuati, tra quelli inseriti nella graduatoria lavoro dell’ istituto, ed aventi i requisiti previsti dalle disposizioni regionali per l’inserimento lavorativo, saranno avviati, a cura del centro per l’impiego di Ragusa, al tirocinio formativo e di orientamento, a conclusione del quale, l’impresa si impegna all’assunzione. I prodotti realizzati dai detenuti, in quanto aventi il valore aggiunto dell’opportunità del cambiamento data a soggetti svantaggiati saranno destinati al commercio solidale ed etico. Al fine di promuovere una maggiore commercializzazione dei prodotti, e, dunque, incrementare i posti di lavoro per i detenuti, che nella fase iniziale saranno 2 posti, i prodotti verranno immessi nel mercato a prezzi più competitivi, auspicando che Enti pubblici e privati,  invogliati dal risparmio economico e del valore etico del prodotto decidano di approvvigionarsi delle linee di prodotti confezionati nel carcere di Ragusa. Il progetto sarà realizzato a decorrere dal  mese di settembre, si pone in linea con le finalità ed obiettivi dell’amministrazione penitenziaria di valorizzare forme e modelli di integrazione con le risorse del territorio e del privato sociale che produce maggiori opportunità di lavoro.

Ciò perchè per i detenuti un impegno stabile e quotidiano è fondamentale per valorizzarne le competenze e le energie in vista del successivo reinserimento nel tessuto sociale, oltre che per diminuire l’ impatto sociale ed emotivo della restrizione della libertà. Il lavoro dà un senso al tempo speso in prigione. Un detenuto che ozia non serve a nessuno, nè a se stesso nè alla società. Un detenuto che lavora sperimenta relazioni sane, impara, ricostruisce un ponte con il mondo e il suo futuro.

Il progetto è reso possibile dall’azienda Intrachimica,  e soprattutto dal suo rappresentante legale Giovanni Virdone, che ha  investito in risorse per dare un’opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati. A dare un contributo è stato anche il direttore del centro per l’impiego di Ragusa, Giovanni Vindigni che nell’ambito delle iniziative, previste da direttive assessoriali regionali, di politiche attive del lavoro, ha consentito l’attivazione di tirocini di inserimento lavorativo di detenuti per questo progetto sociale