Indietro tutta. È quanto venuto fuori dal vertice in prefettura tra il prefetto, Maria Carmela Librizzi, il sindaco, Federico Piccitto, e i vertici dell’Asp.
Prima dell’incontro, Maurizio Aricò aveva spiegato che si sarebbe esplorata “la possibilità di apertura concertata anche in anticipo eventualmente sulla chiusura completa della certificazione antincendio che ovviamente alla luce di quanto successo ha subito un rallentamento”. Un via libera in tal senso del prefetto per un provvedimento estemporaneo per un presidio integrativo, avrebbe permesso, secondo il manager dell’Asp, di iniziare con l’ingresso di alcune attività lasciando fuori le aree sequestrate.
“In caso contrario, occorrerà aspettare ancora che maturino le condizioni per la presentazione della Scia”.
Tuttavia quell’opzione non sarebbe stata ritenuta praticabile, e quindi si opterà, quasi certamente, per riportare tutto nei vecchi ospedali.
Come ci si muoverà?
Aricò spiega: “Ricordo che questo ospedale non era entrato in attività, non ha sospeso le attività. Noi ci stavamo preparando al trasferimento che non era ancora avvenuto.
Da lunedì avremo il pieno ripristino del polo materno infantile all’Arezzo, perché a questo punto non c’è più motivo di tenerlo a basso regime, da lunedì tornerà a pieno regime... e a valle di quello organizziamo un ritrasferimento delle attività laddove sono autorizzate e il potenziamento di quelle erano state rallentate, fino a riprendere la situazione ex ante, cioè riprendiamo la situazione prima ‘Giovanni Paolo’. Ci spiacerebbe non poter offrire all’uso un ospedale così bello e così superiore… ma se così dovesse essere è chiaro che dobbiamo ricordarci che torneremo all’Ompa e al Civile… è caldo, è estate, avremo problemi di condizionamento. Naturalmente il caldo o freddo in struttura così obsolete saranno difficili da gestire. Questa è la realtà: noi stavamo andando al Giovanni Paolo per superare due strutture obsolete, se ci sarà un rallentamento è chiaro che dovremo confrontarci con le strutture obsolete ancora per un periodo prolungato. Noi faremo tutto il possibile innanzitutto per garantire l’assistenza ai pazienti, questo è fuori discussione, non ci sono problemi d’interruzione di servizio, abbiamo rallentato un po’ di attività programma che riprenderemo, dopo di che faremo lavoro necessario per arrivare al compimento”.
Ritorno dei reparti all’Arezzo e al Civile, ma ci vorranno alcuni giorni. E non poche difficoltà.
Un brutto ‘segnale’ per l’apertura del nuovo ospedale che rischia di allontanarsi a data da destinarsi.