La Guardia di Finanza sta eseguendo il sequestro preventivo di due sale operatorie del Nuovo Ospedale di Ragusa.
Il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza riguarda due sale operatorie, il blocco parto, i locali della terapia intensiva e coronarica e la rianimazione del nuovo ospedale di Ragusa “Giovanni Paolo II” .
Sarebbero state riscontrate irregolarità nei collaudi sugli impianti di climatizzazione e sanificazione.
Il provvedimento è stato firmato dal Pm Gaetano Scollo.
La nota ufficiale della Guardia di Finanza:
In data 30.06.2017 la Guardia di Finanza di Ragusa è stata delegata ad eseguire un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Ragusa, che sottopone a vincolo giudiziario 2 sale operatorie, il blocco parto, i locali dell’unità di terapia intensiva e coronarica e della rianimazione, in essere presso il nuovo ospedale Giovanni Paolo II.
Il provvedimento, a tutela della salute pubblica, è motivato dalla necessità, avendo riscontrato ed accertato una difformità di funzionamento negli impianti di climatizzazione annessi alle suddette sale medicali, di prevenire situazioni di pericolo per l’incolumità degli utenti del nuovo ospedale.
Ci sarebbe anche il direttore generale dell’Asp Ragusa Maurizio Aricò tra gli indagati.
Ecco la nota del deputato Giuseppe Digiacomo che chiede la ‘rimozione’ di Aricò:
“Alla luce di quanto sta avvenendo a Ragusa, con un ‘vecchio’ ospedale ormai mobilitato ed un nuovo ospedale ancora inagibile, a causa delle indagini e dei sequestri in atto, è indispensabile un immediato intervento dell’Assessorato alla Salute”.
A dichiararlo l’on. Pippo Digiacomo, presidente della commissione VI Sanità dell’Ars che aggiunge: “l’assessore Gucciardi rimuova immediatamente il direttore Aricò e nomini una task force per affrontare quella che si è trasformata in una vera e proprio emergenza. Il rischio, altrimenti, è che fra incertezze, scarichi di responsabilità e possibili aumenti di interventi legati alla stagione estiva, la situazione possa degenerare in un vero e proprio caos con conseguenze pesantissime per i pazienti e gli utenti”.