19 giugno 2016, Vittoria va al voto e sceglie Giovanni Moscato come propria guida per i successivi 5 anni. “Se la ami la cambi” da slogan elettorale diventa quasi un tormentone, ripreso in tutte le salse. È già estate quando si insedia a Palazzo Iacono e presenta la sua squadra alla città, una squadra composta ancora prima di sapere il responso del primo turno, per non finire nel calderone degli accordi pre-ballottaggio.
Ad un anno esatto, quanto è cambiata la città e quanto è cambiato, in primis, Giovanni Moscato?
“Essere sindaco significa essere un punto di riferimento per oltre 60mila concittadini, immedesimarsi nei problemi del quotidiano di tutti, vivere le stesse sofferenze che vive la città e gioire insieme per le piccole e grandi conquiste. Appena insediato ho deciso di sospendermi dalla mia attività professionale perché ho scelto di impegnarmi quotidianamente e senza altre distrazioni nel lavoro di sindaco, e anche il tempo da passare con mia moglie e mio figlio si è drasticamente ridotto. Ma la più bella soddisfazione che mi ripaga di tutto è il contatto con la gente, i sorrisi e le pacche di incoraggiamento che ricevo. Quindi non sono cambiato: sono sempre quello che ama Vittoria e che ha scommesso per migliorarla”
Attorno alla parola “Cambiamento” è ruotata tutta la vostra campagna elettorale. Adesso possiamo dire che quel cambiamento è in loading?
“A breve faremo un resoconto dei primi 12 mesi di governo. Un anno non può bastare per rivoluzionare il mondo ma è sufficiente per dare i primi forti segnali. Abbiamo rispettato il cronoprogramma dei primi 100 giorni e non mi sento di dare un voto. Il primo segnale è stato un dialogo costante con i cittadini: abbiamo aperto le porte di Palazzo Iacono alla città. Ogni giorno io – e anche gli assessori e il mio staff – ricevo decine di cittadini con problemi, proposte e suggerimenti. Poi la grande novità della raccolta differenziata in nemmeno un anno dopo dieci anni di promesse, gli atti concreti per scommettere sul turismo con l’esenzione per cinque anni dai tributi comunali delle nuove attività, il baratto amministrativo, l’approvazione del nuovo regolamento del Mercato dopo 40 anni, lo schema di massima del Prg approvato in giunta e la grande programmazione sui fondi europei con finanziamenti per oltre 20 milioni. Ci aspettano 4 anni altrettanto intensi!”.
Acqua: la sua penuria è stata la prima emergenza che avete dovuto affrontare l’estate scorsa, subito dopo l’insediamento, ed è ancora una spada di Damocle. Come ci state lavorando e come si risolve?
“L’estate scorsa abbiamo trovato una intera città a secco. Negli anni nessuno ha compiuto pesanti interventi di manutenzione della rete (che perde oltre il 40% dell’acqua immessa) e nessuno ha ricercato nuove fonti di approvvigionamento idrico. Inoltre Vittoria è una delle poche città priva di contatori idrici quindi non si paga a consumo e ciò fa aumentare gli sprechi. Noi abbiamo proceduto innanzitutto a prevedere una serie di interventi di riparazione della rete per 140mila euro che, viste le condizioni, non sono sufficienti per appianare tutti i problemi. In alcune vie con problemi di approvvigionamento idrico da anni abbiamo finalmente risolto mentre in altre ci stiamo lavorando: ci troviamo a dover recuperare in 5 anni l’arretrato di decenni di incuria”.
Nei giorni scorsi è stata ritirata la bandiera verde a Montesilvano. Scoglitti è un piccolo diamante, perché non brilla?
“Perché si è scommesso sempre a parole su Scoglitti e mai con i fatti. Come detto, abbiamo scommesso sul turismo e approvato le esenzioni per chi aprirà a Scoglitti attività economiche del settore. Inoltre abbiamo lavorato per ottenere i fondi Flag per il potenziamento della piccola pesca e ammordernamento del mercato ittico e dirottato i fondi ex Insicem per la realizzazione del nuovo lungomare con un investimento di oltre 2,5 milioni di euro. Quest’estate inoltre ci sarà un concorso di urban art a Scoglitti che permetterà di abbellire i bastioni del nostro lungomare. Siamo partiti già a fine maggio con la pulizia straordinaria di Scoglitti e il Jazz Festival partirà proprio dalla nostra frazione. Abbiamo tracciato un percorso e lo condurremo avanti per tutto il mandato perché crediamo tantissimo nel turismo. Lo dimostra anche il nuovo schema di massima del prg che prevede oltre 2 milioni di metri quadri per attività ricettive e turistiche”.
Il risultato che, in questo primo anno alla guida della città, ha dato più soddisfazioni. Di contro, la delusione più forte…
“Il risultato più bello sinora è il rapporto schietto e diretto con i cittadini. E’ stimolante poter dialogare costantemente con i cittadini e ascoltare suggerimenti e impressioni. L’unica delusione – o meglio l’unico rammarico – è quello di non poter risolvere sempre tutto immediatamente o nei tempi che noi vorremmo”.
Un messaggio ai vittoriesi, ad un anno dalla festa…
“Siate orgogliosi! Dobbiamo essere orgogliosi della nostra indole laboriosa, della nostra terra, della nostra agricoltura, della nostra arte, del nostro mare, della nostra pesca. Dobbiamo parlare bene della città e della nostra gente. Le difficoltà, i problemi, le paure ci sono ed è normale che ci siano: ma vanno affrontati con positività, coraggio e lavorando a testa bassa senza cedere al disfattismo e senza cadere nel gorgo oscuro dello scoramento. Chi cavalca il disfattismo non ama Vittoria. Ogni cittadino è il migliore sponsor della propria città”.