Malattie infettive, a Ragusa verso la chiusura. Ma scoppia la ‘rivolta’

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Un fogliettino di poche righe. È bastato tanto per far scoppiare la protesta all’Ospedale Civile di Ragusa. Il manager dell’Azienda sanitaria, insieme al direttore sanitario e a quello amministrativo, ha emanato un invito per il personale infermieristico “presente presso l’Unita operativa complessa di Malattie Infettive di Ragusa a manifestazione la propria disponibilità all’assegnazione presso l’Uoc Malattie Infettive presso l’ospedale Maggiore di Modica”.

Nel foglio, affisso all’albo pretorio e inserito anche in quello on line, si spiega che l’avviso riservato al personale infermieristico nasce in considerazione “del prossimo trasferimento delle Unità operative presenti presso l’Ospedale civile al nuovo presidio Giovanni Paolo II del contestuale trasferimento ed unificazione della Uoc di Malattie infettive Presso l’Ospedale Maggiore di Modica ove si ritiene sufficiente la assegnazione di n. 6 unità infermieristiche rispetto a quelle attualmente in servizio”.

Un’altra lettera sarebbe stata diramata per invitare a non fissare ricoveri programmabili dopo il 20 giugno. Nessuna limitazione ovviamente, per le urgenze.

È scoppiata la protesta del personale, e anche i pazienti sono preoccupati per queste novità.

Il Comune di Ragusa, intanto, nella giornata di oggi ha stabilito di ricorrere al Tar chiedendo l’annullamento parziale del Decreto dell’Assessore regionale per la salute limitatamente alle parti in cui non prevede più l’esistenza di alcune unità operative complesse negli Ospedali di Ragusa, classificati di primo livello.

E Piccitto ha diffidato il manager dell’Asp: “Ancora una volta, come già accaduto, si tenta l’ennesimo colpo di mano con lo strano meccanismo degli avvisi volanti. Un’assurdità, l’ultima di una lunga serie, che mi amareggia profondamente. Anche perché continuo a non comprendere quale sia l’obiettivo finale… Ho immediatamente diffidato la Direzione Generale dell’Asp 7, per la sospensione immediata di questo provvedimento e ricorrerò in tutte le sedi e con tutti i mezzi, contro quella che appare come l’ennesima prevaricazione a scapito della nostra città”.