Domenica un gruppo di volontari del circolo Legambiente “Il Carrubo “ di Ragusa coadiuvati da un gruppo di migranti richiedenti asilo provenienti dal Bangladesh, Ghana, Guinea, Gambia e Mali, ospitati dalla Coop. Filotea hanno ripulito dai rifiuti e soprattutto dalla vegetazione la discesa San Leonardo. Si tratta del cosiddetto “sentiero dei mulini”, un percorso naturalistico di rara bellezza, recuperato con fondi europei , che partendo da piazza della Repubblica a Ragusa Ibla scende fino al torrente San Leonardo, passando per l’antica “filanda Donnafugata”, raro esempio di archeologia industriale di metà ‘800. Sia il sentiero principale, che le scale ed i piccoli sentieri di accesso, invasi da piante che ne rendevano in molte parti difficoltoso l’attraversamento sono stati decespugliati e ripuliti, sempre nell’assoluto rispetto della naturalità del percorso. Si è così ottenuto il duplice obiettivo di incoraggiare i turisti a percorrere questo affascinante sentiero e di ripristinare l’antico rapporto che i cittadini ragusani hanno con il torrente San Leonardo.
L’intervento è stato possibile solo grazie alla grande mole di lavoro volontario profuso dai migranti e alla disponibilità del Comune di Ragusa di ritirare, attraverso la ditta Busso, i circa 40 sacchi di erba e rifiuti raccolti.
“E’ doveroso sottolineare – afferma Claudio Conti presidente del circolo Legambiente di Ragusa – come tutti i migranti pur trovandosi nel periodo del Ramadan che prevede la completa astensione da cibo e bevande, compresa l’acqua, dall’alba al tramonto, non si siano risparmiati a lavorare sotto il sole e i 30 gradi di temperatura a mezzogiorno; il loro sforzo è stato notevole, regalando al loro intervento un sapore, se non eroico, quanto meno intrepido e sfatando, almeno in questa occasione, il luogo comune che li vuole solamente ospiti e assistiti. Per un giorno si sono comportati da cittadini di questa comunità donando un po’ del loro tempo gratuitamente alla città.
Legambiente proseguirà con ulteriori attività di manutenzione urbana, coinvolgendo i migranti richiedenti asilo ospiti a Ragusa nell’ottica dell’integrazione”.