I fratelli della droga, ‘beccati’ con un chilo di cocaina e marijuana

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La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto due fratelli albanesi di 18 e 25 anni per detenzione ai fini di spaccio di oltre 1 kg di marijuana e cocaina.

Gli uomini della Sezione Narcotici della Squadra Mobile questa volta hanno fatto un servizio mirato alla stazione degli autobus considerato che tra i giovani acquirenti circolava la voce che la marijuana fosse finita, quindi potevano giungere corrieri da un momento all’altro, così come più volte accaduto in operazioni della Polizia di Stato.

Questa tipologia di servizio è diversa dall’individuazione degli spacciatori c.d. “di piazza”, difatti, così come avvenuto due giorni fa in piazza Poste a Ragusa, le modalità sono state diverse. In quella occasione gli investigatori hanno fatto un controllo su strada individuando chi si avvicinava ai giovani per poi andare via dopo poco, segno di un’offerta di sostanze stupefacenti. In questo caso bisognava spostarsi nei luoghi di arrivo in città, ovvero la fermata degli autobus di via Zama, dove giungono tutti coloro che fanno ingresso a Ragusa con mezzi pubblici o anticipare il tutto in c.da Coffa.

I primi controlli sugli autobus davano esito negativo, ma ieri verso le 16.00 i poliziotti riconoscevano il 25enne albanese già tratto in arresto dalla Squadra Mobile neanche due mesi prima con quasi 300 grammi di marijuana, per altro era in compagnia di un altro giovane (poi identificato come il fratello) che teneva una grossa busta in mano.

Non appena i poliziotti si qualificavano, il 25enne faceva segno al fratello di scappare motivo per cui venivano bloccati entrambi e perquisiti. Il motivo del suggerimento di fuggire era presto individuato, il fratello appena maggiorenne aveva nella busta oltre 1 kg di marijuana e cocaina.

Dalla perquisizione personale non emergevano ulteriori elementi investigativi quindi si procedeva con la perquisizione della casa di residenza dei due al centro storico di Ragusa ma non veniva rinvenuto null’altro.

All’esito dell’attività investigativa, i poliziotti accompagnavano i due corrieri albanesi negli uffici della Squadra Mobile. La Polizia Scientifica si occupava del fotosegnalamento e successivamente i due fratelli venivano condotti in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa.