Diga di Santa Rosalia, reti abusive sequestrate dai guardiapesca della Fipsas

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Ennesimo duro colpo ai pescatori di frodo da parte dei guardiapesca della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (F.I.P.S.A.S.) di Ragusa, che gestiscono il più antico ed efficiente specifico servizio di controllo nelle acque interne della provincia. Diverse centinaia di metri di reti illegali sono state infatti recentemente individuate e sequestrate lungo le sponde della diga di S. Rosalia e sono attualmente al vaglio del Comando di Polizia Provinciale per la successive fasi di confisca.

Rilevante, nelle operazioni di recupero di tali ordigni da pesca, è stata la possibilità, prevista in un’apposita convenzione con il Libero Consorzio comunale di Ragusa (già Provincia di Ragusa), dell’ausilio di un natante acquistato dalla stessa Amministrazione diversi anni fa con fondi europei, insieme ad altre attrezzature tecnico-scientifiche, grazie anche alla collaborazione dell’Ittiologo Antonino Duchi.

“L’utilizzo del gommone si rivela di estrema importanza” afferma un Agente Ittico che ha partecipato al sequestro” in quanto ci permette di perlustrare con efficienza e celerità l’intera area dell’invaso artificiale”.

“L’attività certosina ed impegnativa, svolta dal nostro Nucleo di Vigilanza Ittica” afferma il presidente della Fipsas Giovanni Altamore “, è uno dei nostri fiori all’occhiello, insieme al Progetto Macrostigma ed alla Carta Ittica, promossi dalla nostra associazione. Massima attenzione e collaborazione va quindi data ai nostri agenti, che svolgono un’attività preziosa ed anche rischiosa”.

La Provincia di Ragusa è stata la prima in Sicilia a dotarsi di un regolamento di pesca nelle acque interne, già negli anni ’80, su elaborazione della stessa Fipsas I controlli finalizzati all’osservanza delle norme che costituiscono il regolamento della pesca e la lotta alla pesca di frodo sono essenziali per la tutela della fauna ittica e dell’ambiente: essi saranno ripetuti con maggiore frequenza ed in qualunque fascia oraria, proprio per scoraggiare tali comportamenti illeciti.

“La fauna ittica – evidenzia l’Ittiologo Duchi – è un bene fondamentale anche come sentinella naturale dello stato dell’ambiente, quindi per il bene di ciascuno di noi. Conseguentemente va attentamente monitorata e tutelata”.