“Mentre il medico studia, il malato muore”…

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Ma il medico di fatto sta studiando? Abbiamo qualche dubbio. Ci ritentiamo dopo quasi un anno, riproponendo un tema importante che sta alla base dell’economia isolana: l’autotrasporto dell’ortofrutticolo. Però, prima di arrivare al punto, si riporta un breve inciso di una notizia uscita qualche giorno fa e che serve da trade union con l’argomento in questione: “È operativo il Fast corridor doganale ferroviario merci fra il porto di La Spezia e l’Interporto di Padova. Il nuovo corridoio doganale, attivato da Cemat, società del Polo Mercitalia, consentirà trasferimenti più veloci dei container in arrivo nel porto ligure dal Far East e diretti a Padova con un servizio di trazione effettuato da Mercitalia Rail (Polo Mercitalia) che garantirà cinque treni a settimana.  I Fast Corridor del Polo Mercitalia nascono con l’obiettivo di favorire, velocizzare e migliorare il trasporto su ferro dei container, grazie alla possibilità di sdoganare la merce quando è ancora in viaggio verso il terminal interno, con conseguente risparmio di tempo e costi. La completa tracciabilità delle merci in arrivo permetterà alle aziende italiane importatrici di integrare gli adempimenti doganali con le proprie procedure logistiche. Nel corso del 2017 saranno implementati ulteriori Fast Corridor”.

Notizia positiva sicuramente che mette in evidenza la risoluzione di un problema non indifferente quale quello del risparmio di tempo e di costi per le merci che viaggiano sul ferrato. E ora, torniamo in Sicilia. A novembre del 2016, grazie ad una intervista esclusiva rilasciataci dal signor Biagio Baglieri, uno dei più grossi proprietari d’azienda di autotrasporti, abbiamo trattato un argomento che rappresenta uno dei punti nevralgici dell’autotrasporto che parte dalla nostra isola per raggiungere i mercati nazionali e internazionali, includendo naturalmente la problematica legata al nostro prodotto agricolo che, contestualmente, ha grosse difficoltà a raggiungere in tempi brevi i mercati poiché viaggia su gommato. Dopo un anno, non solo non è arrivata alcuna risoluzione, ma con una certezza pari al 100% possiamo dire che nessuno si è occupato del problema. Riproponiamo l’articolo esattamente così come è stato pubblicato l’11 novembre del 2016, chissà, forse in prossimità di varie scadenze elettorali, qualcuno vi pone più attenzione : “Che il comparto agricolo sia alla canna del gas in Sicilia, è evidente ed il grido di allarme è incessante. Ma a colpire un comparto fin troppo vessato, pesa anche una normativa europea impietosa. È un problema che finora è passato sotto gamba, ma che ha un’incidenza notevole. Parliamo della normativa relativa agli autotrasportatori che dal sud, in particolare dalla Sicilia, esportano il made in Sicily al nord. La normativa europea, in vigore anche in Italia, prevede infatti che i conducenti di tir o mezzi pesanti che trasportano qualunque genere su al nord, sostino almeno nove ore consecutive durante il viaggio. Le pause intermedie e non continuative, non possono essere sommate. Il viaggio dei primaticci dunque, tra frutta e ortofrutticolo, diventa una autentica corsa contro il tempo, non solo per raggiungere i mercati, ma per competere con prodotti che provengono da zone più vicine ai mercati del nord”.

A sollevare il problema, uno dei più grossi proprietari d’azienda di autotrasporti, il signor Biagio Baglieri che in un’intervista esclusiva a Ragusah24 ha spiegato: “Noi siamo i figli di nessuno. Per noi siciliani il primo grande problema è quello delle infrastrutture che nella nostra isola sono da quarto mondo e che rallentano e rendono difficile il raggiungimento dei traghetti. Quando finalmente si raggiunge l’imbarco per i traghetti bisogna aspettare ore ed ore per imbarcarsi e pagare. Inoltre – continua Baglieri – le ore di attesa per l’imbarco vengono conteggiate come ore di guida, in base all’articolo 174 del Codice della Strada, e così quando si passa lo stretto le ore di guida sono finite e quindi si va incontro a delle sanzioni. L’articolo 174 su citato è stato concepito in maniera del tutto errata e ciò mi è stato confermato anche da diversi politici. Più volte ho chiesto di poterlo rivedere insieme ma non ho ottenuto nessun risultato”.

Ma accanto alla denuncia, il signor Baglieri ha fatto una proposta rimasta inascoltata sebbene inviata al Presidente del Consiglio e al Ministero dei Trasporti: “La mia proposta sarebbe di fermare il traffico degli automezzi pesanti dalle 23,00 alle 6,00 del mattino tranne per gli autotrasportatori siciliani. Per noi bisognerebbe prolungare la fermata delle ore 23.00 fino allo sbarco sulla costa calabrese e quindi sfruttare le ore notturne per l’attesa del traghetto e la traversata dello stretto senza considerarle come ore di guida. Gli autotrasportatori sono dei padri di famiglia e non hanno nessuna intenzione di mettere a rischio la propria vita o quella degli altri. I nostri uomini politici si accorgono della nostra esistenza soltanto 45 giorni prima e un giorno dopo delle elezioni dopodiché si dimenticano di noi. Si ricordano di noi soltanto per quanto riguarda i nostri doveri ma non i nostri diritti. Nessuno di loro ci invita a presentare i problemi reali del nostro settore e di fare proposte per risolverli nel migliore dei modi e con cognizione di causa”.