Le realtà sconosciute

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Non è semplice la vita dei genitori che accudiscono figli portatori di disabilità. Ultimamente, il problema dell’assistenza è emerso in maniera ridondante e in tutte le sue contraddizioni e negligenze. Ma non è questo il punto. Ciò di cui si parla ora è un altro aspetto, diverso, alternativo e anche positivo/propositivo. Esiste una realtà a Comiso, forse una tra le pochissime di cui si può raccontare, nata dall’abnegazione e dalla tenacia di alcune mamme che, tempo fa, hanno creato una associazione che, oltre a dare sostegno ai propri figli, offre supporto anche ad altri ragazzi e famiglie : l’associazione Noi Con Voi Insieme.

2 (11)Questa associazione nasce nel 2009 dall’iniziativa di alcuni genitori di ragazzi con disabilità. Priva di ogni finalità di lucro, l’associazione è aperta a tutti e mira all’integrazione, alla tutela e al raggiungimento dell’autosufficienza delle persone diversamente abili e opera all’interno del centro diurno per minori. L’associazione è da sempre impegnata in progetti e iniziative di sensibilizzazione del territorio, l’elenco è lungo ma per citarne alcuni, il progetto “Posteggio riservato ai diversamente abili”, la promozione di seminari e convegni per l’integrazione, la partecipazione ad attività sportive, quali gli incontri di basket della squadra Olimpia di Comiso, eventi culturali, come il raggiungimento del primo premio della provincia regionale di Ragusa al progetto “Creativamente abili”, la creazione di laboratori artistico-ricreativi. Tale impegno non si è affievolito nel tempo, ma anzi ha creato nuove opportunità e sfide verso il superamento di quelle credenze, esplicite o implicite che siano, “appiccicate” sulla pelle di chi è considerato diversamente abile, confermando che tale “etichetta” è idonea e lo è nel vero senso della parola: diversamente abile è chi fa le cose utilizzando strategie, strumenti e tempi diversi da quelli convenzionali ma che riesce ugualmente a raggiungere i risultati stabiliti. Se si volesse individuare un motto, quale “colonna sonora” che ha accompagnato il percorso di coloro che hanno partecipato finora, sicuramente sarebbe «Nothing is impossible» perché, con l’aiuto e la collaborazione degli altri, gli strumenti e i tempi propri di ciascuna persona, nulla è stato impossibile. Ma l’associazione ha grandi idee per il futuro. È infatti in programma il progetto “ educhiamoli all’autonomia”. Il progetto racchiude e comprende in sé una serie di attività, definite da strumenti e obiettivi diversi, che confluiscono nel più generale traguardo del raggiungimento di un grado di autonomia tale da garantire, a ciascun ragazzo, un livello di autosufficienza commisurato alle proprie risorse personali. Il progetto è stato avviato a Novembre del 2014 e alla luce degli obiettivi e del successo raggiunto, si ripete per il terzo anno con l’introduzione di alcune attività.

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I laboratori di acquisizione dell’autonomia di base, all’interno dei quali, sotto la guida di figure specializzate, quali ad esempio quella della psicologa Maria Inguì, e di un piano individualizzato, che tenga conto dei limiti ma soprattutto delle potenzialità, ciascun ragazzo ha la possibilità di imparare ad effettuare le normali attività della vita quotidiana, quali preparare una ricetta di cucina, lavare i piatti, vestirsi, lavarsi, provvedere alla normali pratiche igienico-sanitarie, prendersi cura dei locali in cui si svolgono le attività, provvedere alla spesa, conoscere ed imparare a utilizzare l’orologio, il denaro, l’educazione alimentare ed altro ancora. L’obiettivo generale di tale esperienza è creare un ambiente confortevole e tranquillo, fornire a ciascun partecipante la possibilità di acquisire quelle strategie per vivere in modo autonomo ma anche condividere uno spazio ricco di stimoli affettivi, amicizie, in cui poter organizzare feste e incontri con amici e coetanei. Strettamente correlata alle attività sopraindicate è la conoscenza del territorio, un percorso che prevede l’acquisizione dei punti di riferimento del contesto di vita, quali ad esempio supermercati, panifici, cartolibrerie, bar, negozi, cinema, ecc. perché la strada che porta al raggiungimento dell’autonomia deve necessariamente essere tracciata all’interno del proprio territorio di vita.