E’ stata una vera festa supportata da video, con la proiezione di filmati sulla Resistenza e del documentario Accaniti di Enzo Rizzo sulla storia di Vittoria, da immagini, con l’esposizione di schede biografiche su alcuni antifascisti vittoriesi tratti dall’opera di Gianni Ferraro Vittoria Antifascista e con l’elaborazione grafica curata da Sergio Mustile. Ovviamente tanta musica con l’esibizione di gruppi come i Demetra e poi giovani interpreti come Giacomo Aurnia, Saretto Emmolo, Rosario Arancio Febo, Valerio Macca, Rocco Mammano, Nadia Marino, Antonio Modica, Giampiero Scifo.
Sul tema “Resistenze contro il Fascismo, Mafia e Sfruttamento” hanno poi parlato la giovane rappresentante dell’ANPI di Vittoria, Marilena Decaro che ha portato il suo saluto, la segretaria generale dello Spi Cgil di Ragusa, Roberta Malavasi che ha sottolineato l’attualità e l’importanza dei valori che nascono con la Resistenza che vede nel 25 aprile il momento più alto per una Festa di Liberazione che è l’origine dei principi di democrazia e di libertà, codificati nella nostra Costituzione, conquistata dai nonni e dai padri anche al costo del prezzo più alto, quello della vita. Il suo ricordo è andato ad una personalità indiscussa che sintetizza la lotta di liberazione che è quello di Sandro Pertini, il presidente della Repubblica più amato dagli italiani, vittima anch’egli della persecuzione fascista.
Il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo, che ha rilevato la solida tradizione antifascista della città di Vittoria che è un gene identitario di quella comunità che conta numerose vittime della repressione fascista impressa nelle memorie e nell’opera di Gianni Ferraro.
Il ricordo è andato a personaggi come Orazio Sortino a cui sarà dedicata la sezione ANPI di Vittoria e alla Resistenza che ha dato il via alla stesura dell’art. 1 della Carta Costituente dove il lavoro viene eletto a valore di dignità.
Più valore è stato dato a questo momento con il ricordo dell’appuntamento del 70° anniversario della Festa del 1° Maggio che quest’anno sarà celebrato a Portella della Ginestra, luogo simbolo della lotta dei lavoratori e dei contadini e dove perirono, per mano fascista e della mafia, decine di donne e di uomini che lottavano per la conquista della terra e per un futuro migliore.
Infine, il 30 aprile ricorrerà un altro anniversario che coglie uno dei momenti più drammatici della storia dell’antimafia siciliana: il 35° anno dall’assassinio di Pio La Torre e del suo collaboratore, Rosario Di Salvo.
Pio La Torre, già segretario regionale della Cgil siciliana, fu personaggio che lottò, da militante, da politico e da parlamentare contro la Mafia e protagonista della battaglia contro i missili di Comiso e quindi uomo della pace.