‘Sospesa’ la nomina di fra Giovanni Salonia a vescovo ausiliare di Palermo?

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La notizia circola da settimane ormai. A lanciarla era stato il giornale on line ‘Il Faro di Roma’, e oggi il quotidiano ‘La Repubblica’ torna sull’argomento.

Il Nunzio apostolico in Italia avrebbe chiesto all’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di non procedere all’ordinazione di fra Giovanni Salonia, il ragusano che ai primi di marzo era stato nominato vescovo ausiliare della diocesi palermitana. Servirebbe un ‘supplemento d’indagine’, secondo quanto trapelerebbe. Una situazione che s’inserisce in un clima di veleni che investe la Chiesa palermitana. 

Ci sono poi voci di lettere contenenti ‘accuse’ nei confronti di padre Salonia, che secondo Repubblica proverrebbero da ambienti ‘cappuccini’.

La Santa Sede, sempre secondo il quotidiano, starebbe riflettendo sulle modalità per comunicare un’eventuale rinuncia da parte del diretto interessato, che però terrebbe a precisare come le accuse mossegli sarebbero “voci calunniose”. 

L’attacco a padre Salonia suona come un chiaro sintomo dello stato ‘confusionale’ della Chiesa palermitana, che mal sopporta un cambio di rotta, dopo decenni di gestione, ai vertici, con uno stile assai diverso da quello strettamente evangelico ribadito da Papa Francesco innanzitutto ai vescovi. 

Nella sede delle “eccellenze reverendissime”, un sacerdote dallo stile semplice e diretto come don Corrado ha certamente rotto gli equilibri di un consolidato ‘potere’. I vecchi ‘pezzi da 90’ dell’establishment, che  lo accusano, più o meno velatamente, di non essere all’altezza di quel ruolo, mostrano una visione di chiesa più vicina allo stile manageriale che a quello evangelico.

L’esempio del vescovo manager, inavvicinabile dai fedeli, più principe che pastore, pare faccia da modello per una certa parte di Chiesa non troppo lontana anche da casa nostra. 

In ogni caso, tuttavia, la decisione finale sull’ordinazione di fra Giovanni Salonia spetterà al Papa.