È stato il pubblico delle grandi occasioni ad arricchire di significati l’inaugurazione della mostra ‘Zodiaco’ di Giovanni Robustelli, sabato pomeriggio, nei locali della Galleria Soquadro a Ragusa in via Napoleone Colayanni, curata dalla gallerista Susanna Occhipinti. Dodici lastre di zinco da una parte, realizzate con il sostegno tecnico dello stampatore Loredana Amenta di Scicli. Dall’altra, i dodici segni realizzati attraverso la tecnica calcografica dell’acquaforte. Un lavoro che è nato dal desiderio di Robustelli di misurarsi con un tema ancestrale, caro a tantissimi artisti che nei secoli hanno ravvisato nello zodiaco un tema da approfondire e da cui trarre ispirazione.
“Il segno dei Gemelli – ha spiegato Robustelli – tra tutti mi ha particolarmente affascinato perché celebra la forza dei due eroici gemelli del mito greco Càstore e Pollùce, riconosciuti anche con la denominazione Dioscuri, figli di Zeus e fratelli di Elena che appaiono inseparabilmente anche sotto l’afflato che li unisce. Uno che indica il cielo e l’altro la terra, fedele interpretazione del mondo platonico e di quello aristotelico. Un altro segno che mi ha ispirato è la Vergine, a cui appartengo io. L’ho studiato negli anni, scoprendo come da questo segno derivano le tante interpretazioni della donna, del femminino declinato nelle varie religioni. L’ho immaginata con la spiga di grano in mano che rappresenta la terra da dove hanno la loro genesi il pane e il vino, elementi primordiali di fecondità. Questo lavoro è stato un viaggio nella simbologia. Ogni mostra che preparo è una chiara rappresentazione dell’esperienza della mia vita che mi ha ispirato la forma e il tratto, raccontando molto di me”.
A curare la prefazione è stato Salvatore Schembari, anch’egli gallerista, uomo di grandi conoscenze trasversali, e cultore dell’astrologia e dell’arte in generale, e quella ad essa collegata, che ha scritto: “Incidere su una lastra, preparata per l’acquaforte, con una punta sottile, per poi trovarsi imbrigliato nei misteri di un tratto personalissimo, occulto e profondo, non credo che si discosti molto dalla naturale propensione di Robustelli a disegnare ovunque e sempre su qualsiasi supporto o materia che ne accenda la profetica immaginazione.
Si trattasse pure di dare sfogo solo a una sua magnifica ‘ossessione’, Giovanni con le proprie illustrazioni, i disegni, gli acquarelli, gli olii giunge a un equilibrio formale assolutamente raro che può essere colto anche da un occhio distratto o abbastanza distante dalle suggestioni estetiche dell’arte contemporanea. La sua arte è sicuramente pop, ma ancestralmente magica e subliminale, con forti accenti posti sui dettagli, le minuzie, sui reticoli che compongono, il tutto in anarchica armonia”.
La mostra sarà fruibile sino al 15 maggio.