Ci sono un pezzo di costa in erosione, oltre un milione di euro di fondi europei e due comuni.
Sembra l’inizio di una barzelletta, e se non fosse che si rischia di perdere un finanziamento cospicuo potrebbe anche fa ridere.
Andiamo ai fatti. I Comune di Santa Croce Camerina e Ragusa, qualche anno fa, ottengono circa un milione di euro di fondi europei per interventi volti a mitigare gli effetti dell’erosione costiera nella zona di Punta Braccetto. Com’è noto, quel territorio è a metà tra i comuni di Ragusa e Santa Croce. Ragusa è capofila del progetto che ottiene il finanziamento. Un lungo peregrinare per la Valutazione ambientale che finalmente arriva nell’ottobre del 2015.
Si parte? Manco a parlarne. Il motivo? Essendo trascorso del tempo da quando è stato presentato il progetto, i costi dei lavori sono aumentati. Si chiama aggiornamento dei preziari regionali, tutto nella norma.
Giugno 2016: il progettista, un ingegnere di Savona, scrive al responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Giuseppe Giuliano del Comune di Ragusa (che è capofila, come detto). Lo fa dopo una conferenza di servizi nella quale i rappresentanti del Comune di Santa Croce s’impuntano sull’estensione degli interventi anche in contrada Colombare.
Il progettista è chiarissimo: l’intervento in contrada Colombare non era inserito nel progetto iniziale, che riguardava solo Punta Braccetto. In contrada Colombare, tra l’altro, si andrebbe a intervenire per difendere dall’erosione costiera dei manufatti che paiono essere abusivi. Ancora il ragionamento del progettista: i soldi bastano solo per Punta Braccetto, quindi operare uno stralcio e procedere di conseguenza.
Tutto chiaro, no? No. Perché il Comune di Santa Croce insiste. E scrive: il progetto va attuato nella sua interezza. Ma come, con quali soldi? Mistero. Il progettista ribadisce la propria tesi, il Comune di Ragusa pressa Santa Croce per procedere intanto con questo tipo d’intervento. Santa Croce è disponibile a discutere, ma senza spostarsi nei fatti di un millimetro. Ragusa avverte Santa Croce: occhio alle conseguenze se ‘salta’ l’intervento. E Santa Croce? Insiste: si deve fare tutto. Che potrebbe comportare il non si farà niente.
La conseguenza, infatti, non è remota: si rischia di perdere, inspiegabilmente, un milione di euro.