Un’esperienza, a detta degli studenti dell’Istituto Superiore “Galilei- Campailla” di Modica, significativa ed unica, quella vissuta a Roma lo scorso 16 marzo al Quirinale in occasione dell’Udienza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Fra le 15 delegazioni di studenti ammesse all’Udienza e provenienti da regioni del nord, del centro e del sud Italia, vi erano anche i liceali modicani Igor Guccione, Ugo Glorioso, Giuseppe Incatasciato, Ludovico Pitino, Lorenzo Ferra, Igor Calabrese, Nicola Iozzia, Mattia Iemmolo, Antonio Noto, Antonio Musumeci, Immacolata Rendo, Marta Iaconinoto, Vittoria Ruta, Maddalena Caccamo, Diletta Sarcià, Chiara Nolano, Emilio Cottonaro, Elia Gaudioso, Erica Blandino, Claudia Curcio, Emanuele Davide Fronte, Leone Giuseppe Emmanuele e Federico Incardona.
Ad accompagnarli, il Dirigente scolastico, Sergio Carrubba, i docenti Domenico Pisana ed Eleonora Fede Rinzivillo, e il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che, essendo a Roma per impegni istituzionali, ha raggiunto il gruppo al Quirinale.
Puntuale, il presidente Mattarella si è sottoposto alle domande degli studenti.
Per il Galilei-Campailla” è toccato a Giuseppe Incatasciato porre una domanda:
“Signor Presidente, relativamente al tema della legalità e della cittadinanza , la nostra regione, la Sicilia, ha molto da dire e da raccontare. Non dimentichiamo Livatino, Falcone, Borsellino, Piersanti Mattarella, Carlo Alberto dalla Chiesa, Peppino Impastato e i tanti altri che hanno trasmesso alla società i valori della democrazia e della giustizia, sacrificando le loro vite. Presidente, ritiene che in una società come quella attuale i giovani possono ancora mantenere vivo il ricordo, l’impegno e l’esempio di tali uomini”?
Che hai provato, abbiamo chiesto allo studente? “Ero molto in ansia ma poi ho superato tutto, pensando di essere di fronte ad un docente”. Come ha risposto Mattarella alla tua domanda? “Certo, non mi ricordo tutto, ma ha detto di aver conosciuto personalmente il generale Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, il magistrato Chinnici, definendoli – questo mi ha colpito molto – persone normali, legate alla vita; non avevano la vocazione all’eroismo, ma credevano nel rispetto della legalità per la tutela delle istituzioni. Avvertivano – ha detto Mattarella – la responsabilità del loro compito e si sono rifiutati di piegarsi alle intimidazioni della criminalità mafiosa, pur sapendo i pericoli a cui andavano incontro. E allora il modo migliore per ricordarli è, per noi giovani, quello di praticare il loro comportamento, opponendoci a quelle prepotenze di cui la mafia si fa forte facendo leva sulla timidezza e sulla paura dei cittadini”.
Per Antonio Noto, dell’indirizzo scientifico, “L’udienza con il Presidente è stata un’esperienza significativa a livello personale. In rappresentanza del nostro istituto e della scuola italiana – ci dice lo studente – abbiamo sentito lo spessore e ľ importanza di questo incontro. Il Presidente ha dato delle risposte chiare ed esaustive, e ci ha fornito consigli, insegnamenti, spiegazioni. Ha colpito la mia attenzione ľaffermazione che lo studio è un continuum, un apprendimento permanente: ‘più si studia più si comprende che c’è ancora molto da imparare’; insomma una ricerca infinita, ed è proprio questo il bello’ ”.
Anche Emanuele Davide Fronte, dell’indirizzo classico, appare molto entusiasta dell’esperienza fatta: “ in un periodo di pessimismo e sfiducia nei confronti dello Stato – ci dice il giovane liceale – le parole del presidente Mattarella mi hanno fatto capire il valore della legalità e l’importanza della politica e, altresì, che ‘L’Italia è migliore di come la dipingiamo’, tanto per riprendere le parole del capo dello Stato”.
Un po’ tutti gli studenti si mostrano soddisfatti di questo incontro istituzionale e ci dicono che le problematiche al centro dell’Udienza hanno toccato il tema della legalità, dell’impegno dei giovani nella politica, del fenomeno della criminalità organizzata, dello sviluppo della cultura, nonché il tema dell’educazione e del ruolo della scuola”.
“Le parole di Mattarella – dichiara il Dirigente scolastico, Sergio Carrubba, hanno sollecitato i giovani a non lasciarsi scoraggiare nel loro impegno di cittadinanza attiva e a saper affrontare la vita nelle sue complessità; le testimonianze personali portate dal capo dello Stato, nel susseguirsi delle risposte alle domande degli studenti, sono state efficaci perché hanno fatto comprendere il senso della cittadinanza in un tempo in cui i giovani appaiono molto distanti e disaffezionati dalle istituzioni dello Stato, ed atteso che spesso vengono condizionati da esempi negativi che li allontanano del senso più vero della vita sociale e politica. Ringrazio i docenti Domenico Pisana ed Eleonora Rinzivillo – prosegue Carrubba – per l’impegno profuso nella preparazione degli studenti a questo importante evento; credo che se è stato possibile far vivere agli studenti questa esperienza è perché c’è stato dietro un lavoro educativo e didattico, sia ordinario che progettuale, svolto dalla nostra scuola, la quale tra i suoi compiti si prefigge, tra l’altro, di recuperare tra le Istituzioni dello Stato e le nuove generazioni un rapporto di interazione e di rispetto reciproco, finalizzato a far riscoprire il valore della legalità e della cittadinanza, valore imprescindibile nei rapporti umani e di cui la società attuale ha sicuramente bisogno”.
Al termine dell’Udienza, Sergio Mattarella si è intrattenuto con la delegazione e ha fatto al gruppo il dono di un autografo ponendo la sua firma su una barretta del cioccolato di Modica, che aveva con sé il sindaco della città, Ignazio Abbate, e su cui era stampigliata l’intestazione dell’Istituto “Galilei-Campailla”; hanno avuto, altresì, la possibilità di fare, come delegazione, una foto con il capo dello Stato.