Marta e la mamma volontaria. La sua intervista sui migranti conquista l’Italia

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Si chiama Marta Linguanti ha 16 anni, frequenta l’Istituto Archimede di Modica e il suo articolo è stato inserito nella raccolta dei migliori articoli degli studenti italiani edizione 2017.

Un riconoscimento importante e prestigioso sia per la scuola che per Marta

“Per me è stata una bella sorpresa, ci ha confessato, anche perché i partecipanti erano numerosi. È stata una scommessa con me stessa per mettermi in gioco e quindi la sorpresa è stata ancora più grande”.

Fra l’altro nel suo articolo Marta ha affrontato un tema molto delicato, quello degli sbarchi intervistando una volontaria del soccorso ai migranti, una volontaria d’eccezione.

“La scelta di questo tema – ci racconta Marta- nasce dal momento in cui la redazione della scuola aveva chiesto da inserire nel nostro giornalino online dei racconti di vita, ho pensato allora ad un’intervista a mia mamma che svolge attività di volontariato a Pozzallo nel centro di accoglienza”.

La mamma di Marta, volontaria al Porto di Pozzallo dove arrivano migliaia di migranti
La mamma di Marta, volontaria al Porto di Pozzallo dove arrivano migliaia di migranti

Una storia quindi che in un certo senso la tocca da vicino abituata ai racconti della madre ma nonostante questo Marta ci racconta: “Ho provato rabbia per l’atteggiamento del mondo occidentale che rifiuta l’accoglienza di disperati in cerca di speranza e che molto spesso trovano la morte nei nostri mari”.

Quali sono state le parole che ti hanno più colpito?

“Quando la volontaria, nonché mia mamma, dice: i bambini si aggrappavano sempre di più a noi. I il loro pianto, ora di paura, ora di gioia”.

Hai sempre avuto la passione per la scrittura?

“Si, amo fare temi, racconti ma soprattutto poesia, con le quali ho vinto diversi concorsi”.

Il tuo sogno è quello di fare di questa passione magari un lavoro, diventare giornalista oppure pensi di fare altro nella vita? 

“Non ho le idee molto chiare in merito, il mio sogno è di entrare nella polizia scientifica ma, considerate le mie capacità in campo letterari,  adesso penso ad arrivare al diploma per poi prendere una decisione definitiva.”

Chi ti senti di ringraziare per questo traguardo raggiunto?

“Quella persona che mi aiuta, mi incoraggia, mi consiglia, la mia spalla destra: la mia professoressa di italiano Giuseppina Caruso; la mia famiglia insieme al mio ragazzo che mi seguono in tutto e i miei compagni di viaggio.”