Era il loro unico sogno. La speranza più grande per il futuro del loro bambino.
Aboud e Soha da qualche giorno sono finalmente in Italia dove potranno restare. La coppia di giovani siriani, grazie ad un corridoio umanitario, ha potuto lasciare la Siria qualche settimana fa per raggiungere prima Roma e poi Modica.
Una storia di grande umanità che ha commosso il mondo intero. Il 21 giugno del 2014 hanno, infatti, perso a causa di un colpo di mortaio che ha colpito la loro abitazione vicino a Damasco, i due figli Anton e Maichel, di 10 e 3 anni mentre aspettavano i genitori sul balcone di casa. Anche Soha sarebbe morta se il bambino più grande, Anton, non avesse insistito perché la mamma andasse a farsi acconciare i capelli nel negozio del padre, per andare ad una festa di matrimonio a cui erano invitati. Una tragedia terribile. Un dolore indescrivibile.
Soha quel giorno non sapeva ancora di aspettare un altro bambino, Angelo. Il piccolo, che tra qualche giorno compirà due anni, porta un nome speciale, un acronimo dei nomi dei due fratelli Anton e Maichel, il cui suono in arabo messi insieme diventa Angel. E Angelo è anche il nome dell’uomo che li ospita a Modica e che la scorsa primavera è stato padrino di battesimo in una cerimonia presieduta dall’arcivescovo di Palermo, don Corrado Lorefice.
Con un permesso speciale la coppia aveva potuto far battezzare a Modica il bambino dopo aver incontrato don Corrado in Siria alcuni mesi prima. Quest’ultimo, ascoltata la loro storia, gli aveva assicurato che avrebbe battezzato lui il bambino, a quel tempo non ancora nato, e così è stato.
Angelo Gintoli, ispettore di Polizia e sua moglie Mariagrazia Assenza, hanno preso a cuore la storia della giovane coppia siriana ospitandoli in occasione del battesimo e ora pagando loro il viaggio per raggiungere Modica. Per Aboud, Soha e il piccolo Angelo finalmente una nuova vita.