Montalbano, tra Montaigne e l’esercizio del dubbio: indagine negli inferi dell’animo umano

117

Dopo i dieci milioni di spettatori della scorsa settimana, è tornato il Commissario Montalbano in una nuova puntata diretta da Alberto Sironi, tratta dalla penna di Andrea Camilleri e prodotta dalla Palomar.

In Come voleva la prassi, Montalbano ha indagato sull’omicidio di una giovane donna, barbaramente torturata e violentata.

Un’indagine che prima conduce Montalbano verso la pista mafiosa, fino a rischiare di rimanere ucciso in un attentato, in una trattoria dove ‘si mancia bene‘. montalbano1Ma viene risparmiato da uno dei due killer, proprio come successe nella storia di Androclo e il leone.

La storia è di difficile risoluzione per Montalbano e la sua squadra, ma si inizia a scavare sempre di più nell‘animo umano, nella parte più nera, nascosta, inquietante perchè “La ferocia che cerchiamo negli altri spesso è dentro di noi e si manifesta nei modi più impensati” .

Un omicidio talmente efferato, da far smuovere anche il dottor Pasquano dal proprio laboratorio per dare, ancora una volta, la chiave per la svolta alle indagini: la polvere di silicio.

E così si arriva al finale, a un terribile festino con politici e gente in vista del paese, la maggior parte resi irriconoscibili da maschere grottesche e inquietanti, degne dei migliori, o peggiori, rituali demoniaci.

Un’indagine che, come vuole la prassi, quando coinvolge personalità importanti, sta per venire insabbiata e finire nel dimenticatoio, ma Montalbano, come aveva spiegato lo stesso Camilleri nella prefazione, ha imparato da tempo come funziona la prassi e a correre ai ripari. E l’ipocrisia è sconfitta.

montalbano4Un episodio incentrato quasi completamente sulle indagini e poco sulla ‘location’, anche se viene lasciato ampio spazio alle nuotate del commissario nel nostro mare cristallino e, come era stato preannunciato, con una delle scene girata fuori provincia, della splendida Valle dei Templi di Agrigento.

Una puntata ‘dotta’, dove si citano Montaigne e Aulo Gellio, con la figura, solitaria e ‘anti eroica’ del giudice in pensione, che nobilita il dubbio nella sua dimensione etica.