Il modicano Mattia Solarino sul podio del Campionato italiano di K1

85

Sono passati esattamente due anni da quando, il 3 marzo 2015, ha messo piede nella palestra di Milano che allena Giorgio e Armen Petrosyan, la talentuosa coppia di fratelli armeni fuoriclasse delle arti marziali, e che allenando anche lui lo ha portato, sabato sera, sul podio del Campionato italiano di K1: Mattia Solarino, 22 anni, modicano, insegue il suo sogno da quand’era poco più che un bambino e per farlo non ha avuto alcun timore di cambiare città, trovare un lavoro per non pesare sulla sua famiglia e, ora, proseguire verso l’obiettivo dei grandi match internazionali. “Quando ho saputo di questa palestra in cui si allenano i due campioni del mondo – conferma Mattia – non ho avuto esitazioni: era qui che dovevo venire per crescere in questo sport”. 

Sabato scorso a Milano c’è stato il match decisivo per il titolo, che si è conquistato combattendo contro il comense Marco Ronchetti, battendolo in cinque riprese senza mai indietreggiare (il match andrà in onda in questi giorni su Rai Sport). “Una sfida veramente tosta – racconta Mattia, che ora tornerà in Sicilia per qualche giorno -. Da quando sono a Milano ho combattuto in totale otto match, che mi hanno portato a combattere per il titolo”. Così il giovane modicano è diventato campione italiano nei 73 Kg della federazione Fight1, la più autorevole nel nostro Paese per gli sport di combattimento e anche per questa particolare disciplina che incrocia alcune caratteristiche di kick boxing e muay thai: “Forse la conoscono in pochi nel nostro Paese più abituato a seguire il calcio, ma per fortuna sta cominciando a crescere molto e ad essere seguita”.

A seguirla, Mattia ha cominciato ben prima degli altri, tanto che già a 15 anni ha cominciato a combattere – e a vincere – le gare da dilettanti: “Ho cominciato A Modica, con il maestro Enzo Savarino, perché mio zio faceva kick boxing ed è riuscito a farmi appassionare a questo sport. Poi sono passato al K1 e da dilettante ho vinto due campionati italiani nei circuiti amatoriali. Per questo ci tenevo tanto a venire a Milano e a cominciare ad allenarmi in questa palestra: per entrare nel circuito dei professionisti, dove è tutto molto diverso. Si combatte, ad esempio, solo con i guantoni e senza le altre protezioni tipiche dei match amatoriali”.

Nella stessa palestra, Mattia ha cominciato a insegnare K1 ai bambini, ma ora lo aspettano altri match, a marzo, aprile e maggio, poi si vedrà se sarà il momento di iniziare le sfide internazionali: “Io mi sento pronto sin da ora – dice Mattia – ma sono consapevole che si tratti di sfide molto impegnative, che richiedono grande esperienza e in cui è facile prendere batoste. Continuerò la mia preparazione e poi si vedrà”. 

[Fonte La Sicilia]