Una rete di gruppi di controllo del vicinato. Non sono delle «ronde», ma una sorta di «sentinelle» del territorio, soprattutto nelle contrade, dove si verificano spesso furti puntualmente denunciati alle Forze dell’ordine.
Giovedì mattina, al palazzo del Governo, siglato il protocollo d’intesa denominato «Il controllo di vicinato» tra il prefetto, Maria Carmela Librizzi, ed il sindaco del Comune di Ragusa, Federico Piccitto, con l’adesione dei responsabili provinciali delle forze dell’ordine, teso a rafforzare la collaborazione tra prefettura, forze di polizia territoriali, comune capoluogo e società civile nell’azione di contrasto alla criminalità diffusa. Questi, in particolare, i principali obiettivi: contribuire all’attività di prevenzione e controllo del territorio; accrescere la consapevolezza dei cittadini sulle problematiche del territorio e il livello di protezione dei propri beni con piccole cautele e misure di difesa passiva; promuovere la sicurezza partecipata attraverso la reciproca attenzione e il vicinato solidale; favorire la coesione sociale.
I gruppi, senza ricorrere a pericolose forme di pattugliamento del territorio, segnaleranno alle forze dell’ordine o alla polizia locale ogni fatto o circostanza sospetta nella propria zona di residenza, che possa avere riflessi sulla sicurezza pubblica, sul decoro urbano e su fenomeni di disagio sociale. L’amministrazione comunale di Ragusa procederà ad una dettagliata “mappatura” dei siti (luoghi pubblici, immobili, anche privati), dove sono presenti particolari situazioni di degrado e di disagio sociale che risultino comunque in stato di abbandono e di incuria per sviluppare mirate pianificazioni volte al rafforzamento dei moduli di coordinamento tra le distinte forze di polizia. Per evitare un eccesso di segnalazioni, ci sarà un coordinatore del gruppo che, appositamente formato, sarà in grado di individuare le segnalazioni da «girare» alle forze dell’ordine.
Ai gruppi è fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, alle forze di polizia territoriali e locale. Per favorire la diffusione del modello e la sua corretta attuazione, il sindaco promuoverà assemblee pubbliche nelle varie zone del territorio. Soddisfazione per la stipula del protocollo è stata espressa dal prefetto Librizzi, la quale ha ricordato come l’iniziativa sia la prima del genere in ambito provinciale, ma potrebbe essere estesa in altri centri.
[Fonte Giornale di Sicilia]