La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà, per truffa aggravata, circonvenzione di incapace e sostituzione di persona in concorso due cittadini italiani, entrambi catanesi.
L’attività d’indagine traeva spunto dalla querela del figlio della vittima il quale riferiva che il proprio genitore, un cinquantenne, gravemente affetto da Sla e già ricoverato presso un noto centro di riabilitazione, era stato vittima di truffa ad opera di più soggetti, alcuni dei quali conosciuti anche per corrispondenza elettronica. Gli stessi erano riusciti nel tempo a sottrarre alla vittima diverse migliaia di euro con la promessa di vendita di un presunto farmaco sperimentale brevettato negli Stati Uniti d’America denominato GM604 capace di rallentare la progressione neurodegenerativa della SLA.
In più occasioni, con il concorso anche di altre persone, la vittima veniva messa a conoscenza di un’asserita battaglia legale in Italia per far importare dagli Usa un farmaco sperimentale; successivamente veniva convinta all’uso di un ulteriore presunto farmaco cinese ed infine indotta all’acquisto di un terzo prodotto a base di Aloe. Ad ogni consegna di farmaci corrispondeva un preventivo pagamento di somme, quasi sempre tramite l’utilizzo di poste-pay.
In questo percorso criminale la vittima veniva altresì indotta ad interrompere le terapie mediche tradizionali assegnategli dal sistema sanitario nazionale e, dopo avere rifiutato ben due ricoveri ospedalieri, si aggravava al punto di dover essere ricoverata presso in altra struttura sanitaria specializzata.
Nel frattempo le utenze telefoniche dei truffatori venivano disattivate dagli stessi.
Le attività investigative della Polizia di Stato venivano indirizzate a verificare il circuito dei pagamenti, i beneficiari degli stessi e ad effettuare ulteriori verifiche di polizia giudiziaria che hanno portato all’identificazione degli autori dei reati uno dei quali risulta essere persona gravata da precedenti di polizia per delitti contro il patrimonio mediante frode ed, in particolare, per analoga truffa, perpetrata qualche anno fa introitando, all’epoca, più di 8 mila euro dalla vittima). Frutto del maltolto quasi 4 mila euro.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Polizia per individuare altre possibili vittime dell’odioso crimine.