E’ stato il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, alla presenza del prefetto, Maria Carmela Librizzi, e del comandante provinciale dei carabinieri, Federico Reginato, a concelebrare, sabato pomeriggio, in una Cattedrale gremita, la funzione religiosa principale che ha caratterizzato la XXV Giornata mondiale del malato.
Già lo stesso vescovo, in mattinata, aveva partecipato alle altre iniziative promosse dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, diretto da don Giorgio Occhipinti, che erano state caratterizzate, oltre che dalla celebrazione delle sante messe nei presidi ospedalieri, dalla distribuzione di doni, a cura dei volontari dell’Avo, da leggere come veri e propri segni di solidarietà nei confronti degli ammalati dei vari reparti. Nella giornata della memoria della Beata Vergine di Lourdes, poi, i fedeli, con la collaborazione della sottosezione di Ragusa dell’Unitalsi, si sono ritrovati nella chiesa di San Michele per un momento di preghiera e di affidamento alla Madonna. Quindi, subito dopo, si è tenuto un Rosario itinerante dalla stessa chiesa di San Michele sino alla Cattedrale dove c’è stata, come detto, la concelebrazione del vescovo alla presenza degli ammalati. La funzione religiosa è stata altresì trasmessa su Radio Karis per farla seguire anche a tutti coloro che non hanno potuto lasciare le proprie case o gli istituti di cura. Nella sua omelia, il vescovo Cuttitta ha sottolineato la necessità di rivolgere ai malati delle continue attenzioni e di non lasciarli soli.
Don Occhipinti, poi, ha consegnato la sciarpa di Madre Teresa di Calcutta, sotto il segno della quale annualmente viene promossa la Giornata mondiale del malato, ai componenti della cappellania ospedaliera che svolgono il proprio servizio in silenzio e in assoluta umiltà. Inoltre, una pergamena è stata consegnata ai clown dottori del progetto Saturnino che è stato appena avviato all’ospedale Maria Paternò Arezzo. Un ringraziamento particolare, in più, è stato rivolto all’Unitalsi per la continua e amorevole assistenza fornita a chi ha bisogno.
“Come Maria – ha detto don Occhipinti – con la preghiera trasformiamo le nostre incertezze in sostegno per gli altri; con l’amore arricchiamo il nostro prossimo, specialmente quello più debole; siamo sospinti ad offrire sempre e comunque la nostra vita. Stringendoci tutti, ministri ordinati, malati, operatori sanitari e volontari, attorno a Maria, nostra madre, le chiediamo di sostenere la nostra fede, di aumentare il nostro senso di fraternità e responsabilità verso i fratelli più deboli, di aiutarci a diventare imitatori di Cristo”.
Oltre all’Unitalsi, sottosezione di Ragusa, che ha curato l’accoglienza dei malati e l’animazione liturgica, erano presenti, assieme ai malati e ai diversamente abili, i componenti della Pastorale della Salute e della cappellania ospedaliera, gli operatori sanitari, i componenti delle varie associazioni attive in diocesi, i rappresentanti delle forze dell’ordine e degli enti locali territoriali. Le iniziative di quest’anno, però, non si sono concluse qui. Anzi, proseguono mercoledì 15 febbraio alle 17,30 presso l’auditorium della parrocchia Preziosissimo sangue di Ragusa con un evento che si sviluppa nel campo delle Nuove drammaturgie sociali dal titolo “Io bevo sicuro”, messaggio educativo attraverso la rappresentazione scenica.