Resta dissequestrato il Muos, la stazione di trasmissione militare Usa realizzato nel sughereto di Niscemi. Lo ha deciso la terza sezione della Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura Distrettuale di Catania, competente per legge, contro la decisione della quinta sezione del Tribunale del riesame che il 5 agosto scorso ha disposto di togliere i sigilli alla struttura. La Suprema Corte ha invece giudicato inammissibile il ricorso avanzato dalla Procura di Caltagirone, che aveva avviato l’inchiesta.
I giudici del riesame avevano accolto la tesi dell’avvocatura dello Stato, in rappresentanza del ministero della Difesa, che aveva presentato ricorso la decisione del 6 giugno scorso del Tribunale di Caltagirone di mantenere i sigilli alla struttura.
Per il Tribunale del riesame «non ci sono vizi negli atti amministrativi» e di questo «i giudici penali non possono non tenere conto». I giudici di Catania avevano acquisito integralmente la ‘verificazione sull’impianto’ su eventuali danni alla salute delle persone disposto dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga). Sostanzialmente per i Tribunale del riesame le autorizzazioni per realizzare l’opera erano legittime e il Muos non è più abusivo e quindi ha disposto «la revoca del decreto di sequestro emesso il 31 marzo del 2015 dal Gip di Caltagirone e la restituzione del Muos al ministero della Difesa».