Un 44enne è stato arrestato dalla Polizia. L’uomo, che soffre di disturbi psicologici, ha tentato di fare esplodere una bombola di gas all’ingresso della Questura di Ragusa.
Da una prima ricostruzione, pare avesse collegato una miccia alla bombola che aveva ricoperto di benzina per farla saltare in aria.
La detonazione avrebbe creato notevoli danni sia alla struttura che al personale in servizio.
L’episodio è avvenuto nella tarda serata di ieri.
L’uomo, incensurato, che vive con genitori e una sorella, si sentiva perseguitato da hacker informatici e, a suo dire, la polizia non riusciva a fermarli. Non risulta che in passato avesse denunciato questi presunti episodi alla polizia. Arrestato, su disposizione della Procura di Ragusa, è stato condotto in carcere.
Ecco la nota congiunta di Polizia e Carabinieri:
Notte movimentata per le Forze di Polizia a Ragusa. Una pattuglia della Stazione Carabinieri di Ragusa, durante predisposti comuni servizi di controllo del territorio, anche sugli obiettivi sensibili, nel transitare alle ore 22.40 di ieri sulla pubblica via davanti la Questura notava una Fiat Bravo parcheggiata nei pressi dell’ingresso, da cui scendeva un uomo che dopo aver prelevato dal bagagliaio una bombola di gas gpl la posizionava sul marciapiede. Insospettiti da questi movimenti, i militari, fermandosi, si avvicinavano al soggetto, parzialmente travisato da un cappellino ed una sciarpa, chiedendogli spiegazioni sul comportamento e sulle ragioni di sua presenza sul sito – questi precisava che stava per collocare un ordigno; l’uomo, non collaborando, determinava i militari ad un pronto intervento risolutivo; in specie, approfittando di un momento di distrazione dello stesso, i due operanti riuscivano ad avvicinarsi, bloccarlo ed ammanettarlo, scongiurando ogni ulteriore azione di pericolo. La bombola di gas, di fatto, è risultata essere già stata confezionata per facilitare l’accensione con del cotone idrofilo imbevuto di benzina che l’uomo aveva inserito negli incavi sulla sommità e sul fondo della stessa. Nell’immediatezza interveniva anche personale della Questura di Ragusa che accortosi di quanto stesse accadendo coadiuvava i militari dell’Arma a mettere al sicuro l’uomo, arrestato in flagranza per il reato di strage, nonché per mettere in sicurezza i luoghi.
L’attività svolta nell’immediatezza dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri e dalla Questura di Ragusa consentiva di rinvenire all’interno dell’autovettura dell’uomo il materiale dello stesso tipo utilizzato per il confezionamento dell’ordigno (cotone idrofilo ed una tanica da due litri parzialmente piena di benzina). In sede di perquisizione, estesa presso la sua abitazione, sono stati rivenuti vari scritti dal contenuto delirante e relativi al fatto che lo stesso si sentisse perseguitato da hacker informatici.
Sono in corso ulteriori indagini congiunte al fine di chiarire ulteriormente le motivazioni del gesto e di valutare le condizioni psichiche dell’arrestato (il medesimo si sarebbe giustificato asserendo di non essere stato sufficientemente cautelato nel contrasto agli hacker).
Tra le altre cose presso la sua abitazione sono state rinvenute n. 2 cartucce cal. 38 special illegalmente detenute di cui non ha giustificato la provenienza, per cui è stato altresì denunciato per detenzione abusiva di munizioni.
L’arrestato è D. M. A., 43enne ragusano, celibe, disoccupato ed incensurato.