Se la più garbata consigliera comunale di Palazzo dell’Aquila non avesse deciso di andare in vacanza (e per fine anno, ci sta tutta!), con tutta probabilità la seduta per il remake delle variazioni di bilancio in versione super urgente sarebbe finita bissando il risultato della prima: 15 a 15, e bocciatura bis.
Eppure c’hanno provato quelli dell’opposizione ad aspettarla. Il Capodanno l’avrebbero fatto a Palazzo, magari coi 5 minuti di sospensione per un cin cin. E poi, accolta con red carpet, avrebbero inferto la scoppola bis a Martorana e colleghi.
Una maratona interminabile tra cavilli e minuzie, che a sentire parlare alcuni consiglieri pareva avessero fatto una full immersion di diritto amministrativo. Ma le telecamere ci hanno rassicurato: leggevano.
Se non fosse che si trattava dell’aula più ‘alta’ della città, quello spettacolo con urla da suk (o più semplicemente da fera o luni) sarebbe stato una buona attrazione.
Quell’aula, però, è la più alta della città. E nelle ultima 14 ore ha dimostrato di riuscire a trasformarsi in uno ‘spettacolo’ tutt’altro che edificante ed educativo. Roba da bollino rosso, nelle trasmissioni Tv, per l’alto contenuto di improperi, urla, gesti dell’ombrello, scenate che manco i ragazzini dell’Oratorio a fine partita persa 8 – 0.
A proposito di partita. Chi ha vinto? NESSUNO! Le variazioni sono passate coi voti dei 5 stelle. La Marabita ha confermato il collateralismo coi partiti di opposizione, la minoranza ha provato a sfoderare la forza (non dei numeri, che – causa assenza Marino – non avevano) dei regolamenti e della retorica. Hanno provato pure la carta ad effetto della Polizia, ma faceva parte della strategia: aspettiamo Elisa, e li mettiamo ko.
Le denunce dell’opposizione, tuttavia, non vanno sottovalutate. E se risultava penoso veder trasformare alcuni galantuomini in tifosi da stadio, quello che è accaduto in aula nelle ultime ore non può essere minimizzato dall’amministrazione e della maggioranza (che in maggioranza non è più!).
Se gli atti sono illegittimi, viziati, illegali, inopportuni, dannosi per la città, una schifezza. Oppure l’unica soluzione, impeccabili, accettabili… Questo lo decideranno i cittadini e i giudici amministrativi, ai quali legittimamente, e correttamente, alcuni consiglieri di opposizione hanno dichiarato di volersi rivolgere.
Un dato è certo: i consiglieri comunali di opposizione, nel marasma di interventi e urla, hanno denunciato un paio di ‘cose’ che non possono essere sottovalutate. In primis il ruolo del consiglio. È vero che lo spettacolo offerto in 14 ore di maratona scoraggerebbe dal pensare che si tratti di un luogo ‘serio’. Ma lo è, a dispetto anche di inqualificabili episodi. E non si può individuare ogni strumento possibile per aggirare il dibattito tra quegli scanni. Le variazioni erano un atto blindato, e le opposizioni – con una strategia discutibile (vedendo alcuni interventi è un eufemismo) quanto si vuole – hanno provato a dire: “Ci siamo!”.
Seconda nota: le ‘carte’ (mezza foresta andata in fumo per pregiudiziali che manco le più grandi leggi truffa della storia repubblicana sono riuscite a far produrre), ‘castelletti’ e dintorni insomma, devono essere messe a disposizione dei consiglieri comunali in tempi congrui e nel modo più dettagliato possibile.
Per maggioranza e amministrazione: Elisa non è una globetrotter. E almeno di non ingaggiare una battaglia di spionaggio tra i tour operator per carpire le date delle vacanze della simpatica consigliera, bisognerà mettersi davanti un pallottoliere. I 5 stelle sono 15. E con questi numeri non c’è atto di forza che possa passare, almeno senza ridurre l’aula in una trincea.