Bollette idriche, le ‘maniere forti’ funzionano: gli uffici regionali e nazionali pagano

7

Canone idrico: stretta sugli enti morosi nel Comune di Ragusa. Stamane in conferenza stampa il sindaco Federico Piccitto e l’assessore ai Tributi Stefano Martorana hanno illustrato l’azione di recupero avviato presso gli uffici non strategici di enti nazionali e regionali che insistono sul territorio cittadino.

Un iter avviato dagli uffici comunali a maggio, attraverso il quale sono stati accertati 250 mila euro di canone arretrato, 100 mila dei quali già riscossi.

“Abbiamo applicato il principio ‘pagare tutti per pagare meno’ – ha esordito il sindaco – per cercare di ristabilire maggiore equità sociale in un momento particolarmente difficile e soprattutto alla luce delle nuove tariffe relative al canone idrico, imposte ai Comuni dalla normativa nazionale aggiornata secondo i principi comunitari che scaricano sui cittadini il cento per cento del costo del servizio. Uno scatto particolarmente oneroso per quanto riguarda Ragusa, visto che il servizio comprende anche gli alti costi energetici relativi al sollevamento idrico”.

Una problematica già affrontata lo scorsa primavera, quando l’amministrazione annunciò l’aumento dei costi per i cittadini che, sulla base di quanto impone la legge, devono coprire il 100 per cento dei costi del servizio. 

“La conformazione geografica della nostra città – ha aggiunto Piccitto – rende i costi energetici di sollevamento dell’acqua molto più pesanti rispetto alle altre città siciliane e italiane”.

A vuoto le richieste di un tavolo di confronto inoltrate dal Comune ibleo presso le autorità regionali e nazionali. “Volevamo individuare forme e soluzioni per calmierare le tariffe – ha spiegato l’assessore – e rendere meno oneroso l’aumento per i contribuenti”.

Una delle vie percorse dall’amministrazione è stata quella di utilizzare il canone arretrato riscosso per innalzare la soglia Isee che consente di accedere ai bonus idrici. “Abbiamo aumentato la platea di chi potrà fare richiesta  – ha aggiunto Martorana –  a circa 2500 famiglie, come annunciato alcune settimane fa”.

Impossibile risalire agli enti morosi, nessun indizio è stato fornito dall’amministrazione. Sì sa solo che si tratta di uffici non strategici (niente scuole, caserme o servizi sanitari) che anche da decenni non pagavano il servizio. L’azione di controllo messo in atto dal Comune, grazie anche al potenziamento del settore Tributi voluto dall’amministrazione pentastellata, ha individuato uffici senza nemmeno il contatore o con il contatore non funzionante, uffici ai quali corrispondeva un’utenza domestica, uffici che non avevano mai ricevuto un controllo.In molti casi è bastato inviare le diffide di pagamento delle somme pregresse ha sottolineato l’assessore – in un caso abbiamo notificato il preavviso di sospensione dell’utenza e dopo una settimana l’ente in questione ci ha comunicato di aver avviato le procedure di liquidazione delle somme dovute”.

Non solo belle notizie, tuttavia, per i contribuenti ‘responsabili’.

A breve arriveranno le bollette col saldo del canone idrico – ha concluso Martorana -. Abbiamo trasmesso la relazione all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico includendo una richiesta di verifica delle condizioni per prevedere un eventuale abbassamento delle tariffe per il prossimo anno”.